Mercoledì la dura presa di posizione del professor Ermanno Ancona, presidente del Consiglio di indirizzo e verifica dell’Istituto oncologico veneto, secondo cui i chirurghi dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova vorrebbero «espellere» i loro colleghi dello Iov dai corridoi dell’ospedale di via Giustiniani.
Ieri (dalla Grecia, dov’è in vacanza) la replica di Pier Carlo Muzzio, direttore generale dello Iov. Che getta acqua sul fuoco, ma al tempo stesso ammette che qualche screzio esiste: «A livello istituzionale, i rapporti tra il nostro Istituto e l’Azienda ospedaliera sono improntati alla massima collaborazione, mentre fra colleghi può esserci qualche problema dovuto alla carenza di spazi disponibili – afferma Muzzio -. Quando qualcuno chiede una sala per eseguire degli esami a volte viene accontentato, altre volte no: è una questione di capienza fisica. Il problema riguarda le sale operatorie, ma lo risolveremo con il contributo della Regione: entro un anno dovremmo completare il reparto chirurgico all’ultimo piano dell’ospedale Busonera, poi partiranno i lavori per le due sale di day surgery, con cui saremo completamente autonomi». Inaugurando la nuova sala operatoria mobile sul retro dell’ospedale Busonera (la prima di questo genere in Italia), Ancona ha detto che l’allestimento della struttura temporanea si è reso necessario in seguito al «netto rifiuto» dell’Azienda, cui lo Iov aveva chiesto un aiuto per espandere le proprie attività: «Due anni fa era stato proprio Ancona a contattare Adriano Cestrone, ex direttore generale dell’Azienda, per chiedere una diversa divisione degli spazi all’interno dell’ospedale Giustinianeo – chiarisce Muzzio -. I chirurghi non avevano trovato un accordo, e la vicenda non ha più avuto alcun seguito».
Alessandro Macciò – Corriere del Veneto – 9 agosto 2013