L’intervento più visibile, cominciato a gennaio scorso, è quello riguardante l’adeguamento antisismico del Policlinico, che comprende pure la demolizione e la ricostruzione più ampia del nono piano dell’edificio. Ma i lavori in corso e prossimi a partire, all’interno dell’Azienda Ospedaliera di via Giustiniani, sono tanti.
L’elenco è molto lungo e, voce per voce, è contenuto nel «Piano triennale delle opere pubbliche 2015-2017», approvato a fine 2014 dal direttore generale Claudio Dario e dall’ingegner Giovanni Spina, responsabile del Servizio Tecnico, e già finanziato con più di 64 milioni e mezzo di euro dallo Stato, dalla Regione e dalla stessa Azienda.
Si va, ad esempio, dal risanamento della facciate esterne del Monoblocco, inclusi nuovi serramenti e nuovi scarichi, all’adeguamento della Clinica Pediatrica per la realizzazione di una sala di sedo-analgesia, passando per la costruzione dell’Unità Operativa Complessa di Anatomia Patologica e la ristrutturazione delle centrali frigorifere del Policlinico, fino al recupero di alcuni immobili per la cosiddetta «area materno-infantile» e la sistemazione dei laboratori della Palazzina di Pneumologia. In totale, gli interventi in programma sono 20. E, tra questi, 9 vengono ritenuti di «massima priorità» e sono destinati ad «assorbire», già entro la fine di quest’anno, circa la metà delle risorse disponibili ovvero quasi 30 milioni di euro. Insomma, almeno fino al termine del 2017, l’ospedale di via Giustiniani, certamente in una misura maggiore rispetto a quanto avviene da tempo, si trasformerà in un cantiere continuo.
Ma quelli in calendario, fa notare qualcuno, non paiono soltanto lavori di manutenzione (ordinaria o straordinaria che sia), bensì anche opere «strutturali» pronte, forse, a cambiare il volto della vecchia struttura. Come, per dirne una, il su citato ampliamento del nono piano del Policlinico, già in atto ed impossibile da non vedere. La sensazione è che sia in corso e programmato un generale «rifacimento» del complesso. Un fattore, questo, che potrebbe riportare allo scenario ipotizzato, sia in campagna elettorale che nei primi mesi al governo della città, dal sindaco Massimo Bitonci, cioè la costruzione di un nuovo ospedale sul sito di quello attuale. Una soluzione che, si vocifera, potrebbe essere presto ripresa in esame dal governatore del Veneto, Luca Zaia, qualora ovviamente fosse lui a vincere le elezioni regionali del 31 maggio prossimo (magari, nella futura giunta di Palazzo Balbi, potrebbe trovare posto, proprio come assessore alla Sanità, il leghista e fedelissimo di Bitonci, Roberto Marcato). Di fronte a questo tipo di suggestioni, però, tira il freno l’ingegner Spina: «Molti di quelli in programma sono interventi di messa a norma – precisa il responsabile del Servizio Tecnico dell’Azienda – Poi, è vero, ci sono alcune nuove realizzazioni, ma molto contenute rispetto a quelle che sarebbero necessarie. In pratica, almeno per quanto ci riguarda, stiamo operando per garantire sicurezza e dignità a chi lavora e a chi è ricoverato qui, in attesa che chi di dovere decida dove, come e quando costruire il nuovo ospedale». Sulla vicenda, per altro, potrebbe avere un peso significativo l’esito delle prossime elezioni al Bo: in campo, ci sono Rosario Rizzuto (appoggiato dall’attuale rettore Giuseppe Zaccaria) e Paolo Tenti (rappresentante di un gruppo dentro cui c’è anche l’ex preside di Medicina Giorgio Palù).
Davide D’Attino – Il Corriere del Veneto – 18 marzo 2015