di Elena Livieri. C’è il via libera al primo stralcio di lavori per la messa norma della Casa Rossa all’Arcella, destinata a diventare la sede dell’Azienda Zero, il cervellone della nuova sanità veneta. Il direttore generale dell’Usl 6 Euganea Domenico Scibetta ha approvato la delibera che contiene il progetto esecutivo dei lavori di adeguamento sismico dell’edificio che si trova fra via Jacopo Avanzo e via Giusto De’ Menabuoi.
Il progetto è stato redatto dall’ingegnere Renato Vitaliani e prevede un investimento di poco più di 989 mila euro. L’intervento prevede oltre all’adeguamento antisismico anche la demolizione delle opere murarie interne del fabbricato. In particolare dovranno essere rinforzati i pilastri, demolite le tramezze – non strutturali – demoliti i massetti e i pavimenti esistenti, realizzata una nuova cappa in cemento armato alleggerito di rinforzo per il solaio esistente, un rinforzo a taglio con piatti metallici delle travi esistenti, rinforzo dei setti murari sismicamente non adeguati mediante intonato armato con fibre di carbonio.
La progettazione dei lavori si basa sull’analisi di vulnerabilità sismica dell’edifìcio tenuto conto della qualificazione della Casa Rossa quale “edificio esistente di interesse strategico classe III con affollamenti significativi”. Il progetto è già stato approvato anche dalla Regione che mette a disposizione le risorse finanziarie. E, come detto, si tratta solo del primo stralcio: l’Usl 6 Euganea, sempre su delega della Regione, sta avviando già la progettazione del secondo intervento – quello più cospicuo per il recupero funzionale della Casa Rossa. In questo caso sul piatto ci sono oltre due milioni di euro. L’edificio dovrà ospitare circa 400 professionisti quando l’Azienda Zero funzionerà a pieno regime. Fin tanto che il progetto di recupero dell’edificio di via Avanzo non sarà completato la sede rimane negli uffici regionali di passaggio Gaudenzio.
La Casa Rossa era stata messa in vendita dall’Usl 16 da oltre sette anni, senza tuttavia risultati. Lo stabili era stato liberato nell’aprile del 2012 quando il distretto socio sanitario 2 ha traslocato in via Ternanza. Nella Casa Rossa rimase per altri due anni, fino al 2014, alcuni ambulatori afferenti ai servizi psichiatrici. Un anno fa l’allora sindaco Massimo Bitonci aveva indicato la Casa Rossa come possibile ostello della gioventù. Nel frattempo è andata a buon fine al riforma della sanità veneta che ha ridotto le Usl e dato vita all’Azienda Zero che la Regione ha deciso di portare a Padova.
IL Mattino di Padova – 16 gennaio 2017