In una nota la confederazione dei medici e dirigenti evidenzia come nell’incontro dello scorso 17 marzo “l’Aran ha presentato un articolato talmente minimale da risultare non accettabile”. Chiesto un approfondimento di Aran con la controparte politica. Tempi lunghi per la riapertura del tavolo. Permessi e distacchi sindacali. Cosmed e Aran sono lontane. “L’Aran ha presentato un articolato talmente minimale da risultare non accettabile. Sono modifiche che, pur andando nella giusta direzione, non incidono significativamente sulla materia”. Sostiene in una nota la Cosmed in riferimento alla riunione del 17 marzo in Aran per dare attuazione mediante un contratto quadro alle previsioni di flessibilità dei permessi e dei distacchi sindacali contenute nell’articolo 7 della legge 122/2014. Per la Cosmed “esistono alcune questioni politiche che Aran dovrebbe valutare con la controparte politica”.
E cioè:
– il riconoscimento dei dipendenti a tempo determinato ai fini della rappresentatività e ancor più l’emanazione del Job Act a “tutele crescenti” non consente più di escludere questi lavoratori dalle prerogative sindacali e pertanto anche i dipendenti a tempo determinato devono essere conteggiati ai fini della determinazione del monte ore di permessi sindacali;
– la Dirigenza che non intende effettuare le elezioni delle RSU deve poter recuperare le prerogative sindacali collegate, si ricorda che il Governo ha operato il taglio dei permessi dopo la sottoscrizione del CCNQ permessi e distacchi della Dirigenza, tale taglio unito a quello delle prerogative RSU fa si che non sia più disponibile nemmeno il livello minimo previsto dallo statuto dei lavoratori;
– mentre per le organizzazioni sindacali che hanno sforato il numero dei permessi è stato previsto un piano di rientro pluriennale, alle organizzazioni sindacali virtuose non è concesso nemmeno di recuperare le ore di permesso non utilizzate nell’anno precedente”.
La Cosmed ha chiesto per questo all’Aran di “segnalare alla Funzione Pubblica queste richieste peraltro sostenute da altre Confederazioni.”
Sul piano tecnico la Confederazione ha ribadito alcune richieste:
– facoltà per tutte le organizzazioni sindacali e per tutte le confederazioni di assegnare permessi e distacchi a tutti i propri dirigenti sindacali a prescindere dall’appartenenza ad aree e comparti;
– facoltà per tutte le organizzazioni sindacali e per tutte le confederazioni di convertire i distacchi siano essi cumulati che storici in ore di permessi ex articolo 11 e viceversa (al momento tale possibilità di conversione è limitata alla sola dirigenza previa autorizzazione e limitatamente ai distacchi cumulati);
– facoltà di compensazione tra permessi e distacchi nell’ambito della stessa sigla e/o nell’ambito della stessa Confederazione;
– accorpamento di tutte le prerogative sindacali distacchi e permessi in un unico contingente con facoltà per ogni sigla di redigere un piano annuale di utilizzo di tutte le prerogative;
– possibilità di revisioni delle percentuali di conversione di permessi in distacchi cumulati;
– piena compensabilità tra i permessi per l’espletamento del mandato (ex art. 8 e 10) e quelli per le riunioni per gli organismi statutari (ex art.11).
“Aldilà dei tecnicismi – si legge – occorre sburocratizzare la materia riconoscendo a tutte le organizzazioni sindacali la piena titolarietà delle proprie prerogative. Le richieste delle Confederazioni rendono necessario un approfondimento di Aran con la controparte politica.
Pertanto la riapertura del tavolo non si ritiene possa avvenire in tempi brevissimi”.
26 marzo 2015