Accelera sul nuovo ospedale, il governatore Luca Zaia. Ieri, all’inaugurazione della Teen Zone dedicata agli adolescenti in cura nella Oncoematologia pediatrica, ha punzecchiato Sergio Giordani: «Stavo pensando: il sindaco ha detto che ci darà l’area per fare l’ospedale». E il primo cittadino: «Sì, entro il mese». Si tratta dei 55 ettari a Padova est promessi a suo tempo dall’ex sindaco Massimo Bitonci: 38 già nella disponibilità di Palazzo Moroni e 17 di proprietà di un consorzio di società private e gravati dalle ipoteche accese nel 2007 con diverse banche a garanzia dei 70 milioni di euro da queste corrisposti alle imprese. Per essere sicuri che sui terreni ceduti la Regione costruirà davvero un ospedale, gli istituti di credito hanno chiesto atti e date sicure.
E allora Giordani si è impegnato a portare in consiglio comunale il 23 luglio la cessione delle aree. «Il sindaco ci ha indicato date certe — ha confermato Zaia — la partita per quanto riguarda il Comune si dovrebbe chiudere il 23 luglio. Dopodiché nella nostra nuova bozza di accordo di programma, che siamo disposti a sottoscrivere subito, c’è il termine perentorio del 30 novembre. Oltre non possiamo andare, pena la risoluzione contrattuale e la chiusura dell’operazione».
Il 2 luglio 2013 Regione, Comune, Provincia, Università, Iov e Azienda ospedaliera firmarono l’accordo di programma per la realizzazione della cittadella sanitaria a Padova ovest. Ma quando diventò sindaco, Massimo Bitonci propose la soluzione di Padova est, che per la Regione presentava il vantaggio di non dover pagare nè espropriare i terreni, per riceverli gratuitamente dal Comune. E allora il 7 aprile 2016 la giunta regionale ha approvato una delibera con la quale dichiara il «non interesse pubblico» per Padova ovest, revoca il provvedimento del 2012 con cui l’aveva approvata e autorizza Zaia a promuovere un nuovo accordo di programma per San Lazzaro. La prima firma, tra Giordani e Zaia, è arrivata il 21 dicembre 2017.
Ma il 23 novembre i due sottoscriveranno un nuovo accordo di programma, che cita il termine del 30 novembre per la cessione dei terreni e altri due step: entro i tre mesi successivi l’Azienda ospedaliera, stazione appaltante dell’opera, dovrà indire il bando di concorso per la progettazione ed entro ulteriori 90 giorni Palazzo Balbi definirà le fonti di finanziamento. «Siccome solo i pessimisti non fanno fortuna, dico che non sono pessimista — ha incalzato il presidente —. Dobbiamo farlo questo ospedale, abbiamo investito tanto in termini di risorse e aspettative e sarebbe una pessima figura per la comunità non portarlo a termine. I finanziamenti non sono un problema, noi vogliamo le aree e poi vi dimostreremo che i soldi ci sono». Rispettando il termine del 30 novembre, la giunta Zaia non perderebbe i 76 milioni di euro già stanziati ad hoc dal ministero della Salute con l’ex articolo 20 sul finanziamento dell’edilizia ospedaliera. Che però scade ogni anno, quindi se dal Veneto non sarà notificato a breve il progetto del nuovo ospedale di Padova, quei fondi saranno assegnati ad altre Regioni.
«L’iter è questo — ha ribadito Zaia — i privati devono cedere l’area al Comune, che poi la consegna a noi, pulita, rogitata, intera dei 55 ettari promessi. Entro e non oltre il 30 novembre. Altrimenti si straccia l’accordo del dicembre 2017. Non ho avuto contatti con i proprietari dei terreni e non debbo neanche averli, spetta al Comune».
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