Passo avanti, forse decisivo, per la realizzazione del nuovo ospedale a Padova Est. Adesso infatti è davvero ufficiale: Unicredit e Monte Paschi Siena, cioè le due banche che vantano un credito complessivo di circa 70 milioni di euro nei confronti dei precedenti titolari dell’area privata in cui dovrebbe sorgere il futuro polo medico sanitario, hanno autorizzato lo svincolo dei terreni sciogliendo l’ultimo nodo rimasto ingarbugliato.
E quindi spetterà ora agli attuali proprietari, ovvero il Consorzio Urbanizzazione Quadrante Nordest (composto da Via San Lazzaro Properties Srl, Immobiliare Galzignano Spa e Mantegna Immobiliare Srl), mantenere la promessa fatta all’ex sindaco Massimo Bitonci e cedere gratuitamente i terreni in questione al Comune (il quale sempre gratuitamente dovrà girarli all’Azienda Ospedaliera, che fungerà da stazione appaltante dell’opera).
«Le banche hanno autorizzato lo svincolo delle superfici di Padova Est – conferma Simone Salata, commissario liquidatore dell’area privata che sta alle spalle del Net Center e della Kioene Arena – . E ciò significa che appena il commissario prefettizio di Padova Michele Penta assumerà le funzioni di commissario straordinario e avrà quindi il potere di firmare a nome del Comune l’accordo con gli altri enti pubblici coinvolti nella partita, i terreni del Consorzio verranno materialmente messi a disposizione per la costruzione del nuovo ospedale». Poi, per far capire meglio come la vicenda sia davvero vicina ad una svolta, Salata aggiunge: «Di fatto ora tutto dipende da quello che potrà e vorrà fare il prefetto Penta. Noi siamo pronti a rispettare gli impegni presi, ma prima di cedere l’area è necessaria la sottoscrizione dell’accordo che permetterà di sbloccare le cose per la realizzazione dell’opera».
Insomma, prima di disfarsi di una parte dei terreni di loro proprietà, i privati pretendono di essere concretamente rassicurati sul fatto che il nuovo ospedale si farà sul serio. Perché, soltanto con la presenza del futuro policlinico, la loro superficie (quella che non verrà data al Comune) sarà in grado di acquisire valore e dunque di ospitare un ambizioso piano edilizio che prevede, in un’area di circa 66 mila metri quadri, lo sviluppo di una volumetria totale di quasi 190 mila metri cubi e la nascita di tre grattacieli (alti 86 metri il primo e 64 gli altri due) con una destinazione mista. Vale a dire case, uffici, negozi, alberghi e chissà cos’altro. Intanto va ricordato che, stando alla bozza di accordo ferma in Regione in attesa della firma del commissario Penta, il terreno pronto a far spazio al futuro polo medico sanitario, circoscritto da corso Irlanda, i binari ferroviari, via Maroncelli e via San Marco (con via Einaudi che lo divide giusto a metà), misurerebbe circa 526 mila metri quadri, sommando i 386 mila che già sono di proprietà del municipio e i 140 mila che sono ancora del Consorzio. Le domande, a questo punto, sono tre. Perché il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha ancora dato a Penta i poteri di commissario straordinario? Se e quando li avrà, Penta firmerà l’accordo o lascerà che a farlo sia il prossimo sindaco? E, infine, sono vere le voci che raccontano che, al posto di Penta, sia in arrivo in città un nuovo commissario? Questa settimana, in proposito, si annuncia molto importante .
Davide D’Attino – Il Corriere del Veneto – 6 dicembre 2016