Telenovela nuovo ospedale: ennesima puntata. Di fronte al toto-area che ha vorticosamente ripreso quota nelle ultime settimane sui giornali e sui social media, Sergio Giordani ha perso la pazienza: «Adesso mi sono proprio rotto le scatole – è sbottato il sindaco ieri mattina davanti ai cronisti nella Sala Giunta di Palazzo Moroni – Padova Ovest, aeroporto Allegri, via dei Colli, Saonara, Legnaro e chi più ne ha più ne metta. Qui, ogni giorno, c’è qualcuno che apre la bocca e avanza la sua proposta. Io ringrazio tutti per la collaborazione, ma ripeto, per l’ennesima volta, che il mio obiettivo è quello di costruire un nuovo ospedale in via Giustiniani, cioè lì dove si trova oggi. Non ci credete? Bene, allora vi mostro il progetto». A quel punto, marcato a uomo dal portavoce-tuttofare Massimo Bettin, Giordani si è alzato per andare a prendere documenti e rendering nel suo ufficio. Poi, una trentina di secondi dopo, è tornato con in mano una cartellina rossa, dalla quale però ha estratto soltanto la prima pagina del corposo faldone intitolato «Il nuovo ospedale di Padova. Progetto schematico di prefattibilità con suddivisione in fasi funzionali. Ottobre 2017».
«Mi dicono che non è ancora il momento di far vedere tutto il progetto – ha messo le mani avanti il sindaco – Ma assicuro che la proposta che c’è qui dentro è completamente diversa da quella elaborata dal mio predecessore Massimo Bitonci nel 2014. E proprio per questo motivo sono convinto che possa ricevere il via libera da chi poi dovrà mettere i soldi, cioè la Regione». Entro fine mese (naturalmente dopo il 22 ottobre, giorno del referendum sull’autonomia) è infatti prevista una convocazione del comitato tecnico sul nuovo ospedale composto da Regione, Comune, Azienda Ospedaliera, Provincia, Iov e Università. «Appena incontrerò il governatore Luca Zaia – ha promesso Giordani – gli mostrerò il progetto. E poi, entro Natale, prenderemo tutti assieme una decisione definitiva». Quindi, nonostante i ripetuti tentativi di Bettin di fermare la spiegazione del sindaco, Giordani ha proseguito come un fiume in piena: «Questo progetto, che prevede la realizzazione di un nuovo ospedale nell’area di quello attuale, è condiviso da tutta la maggioranza. Ma – ha scandito Giordani – a consiglieri e assessori ho detto di stare zitti, perché voglio essere io a metterci la faccia. E se poi qualcuno mi dirà che questa soluzione non è praticabile, sarò io a fare la figura del somaro e a prendermi tutta la responsabilità». Il sindaco, pur senza scendere troppo nei dettagli, ha poi svelato qualche particolare della sua proposta: «Sono previsti 1.400 posti letto e duemila posti auto, che saranno ricavati dalla costruzione di un parcheggio multipiano. Ma la cosa più importante – ha sottolineato Giordani – è che si tratta di un’opera immediatamente cantierabile, dato che si procederà per stralci. E i lavori, che interferiranno il meno possibile con i pazienti ricoverati, dureranno tra i sette e i dieci anni. Inoltre, grazie a una piastra sopraelevata, la parte a Ovest di via Giustiniani sarà collegata a quella a Est. E sotto passerà la linea del tram dalla Stazione a Voltabarozzo, per cui sono certo di ottenere, già entro la fine di quest’anno, il finanziamento di 60 milioni di euro chiesto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ora basta però – ha concluso il sindaco – Ho già raccontato troppo». Il progetto di Giordani sembra molto simile a quello dell’architetto Francesco Galesso pubblicato dal Corriere del Veneto a ottobre 2016 , che prevede appunto la realizzazione di una piastra sopraelevata, di un parcheggio multipiano e di un nuovo edificio a torre tra il Policlinico e il Monoblocco nonché lo smantellamento delle cliniche costruite sulle mura e lo stombinamento del canale Treves.
Davide D’Attino – Il Corriere del Veneto – 12 ottobre 2017