Dopo alcune settimane di buio, complice pure la crisi che dall’inizio dell’estate sta facendo traballare la maggioranza di Palazzo Moroni, sembra tornare a splendere il sereno sulla partita dell’ ospedale. Il merito di quest’inversione di tendenza va senz’altro attribuito alla sentenza con cui giovedì il Tar ha respinto il ricorso presentato cinque mesi fa da Finanza e Progetti Spa contro Regione, Azienda Ospedaliera e Comune perché i tre enti non avevano coinvolto i privati proponenti del vecchio project di Padova Ovest nell’iter che, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, dovrebbe condurre alla firma dell’accordo di programma sulla collocazione del polo sanitario a Padova Est.
Il ricorso, di fatto, ha contribuito a rallentare l’iter iniziato per portare il nuovo ospedale nell’area di San Lazzaro, alle spalle del Net Center e della Kioene Arena creando anche alcune tensioni tra i consiglieri comunali della maggioranza che temevano la possibilità che il ricorso milionario di Finanza e Progetti ricadesse anche sulle loro scelte. Anche se la partita non è definitivamente chiusa perché l’avvocato Vittorio Domenichelli (legale della società italo-britannica) ha già reso noto che farà appello al Consiglio di Stato, il pronunciamento del Tar ha però rivitalizzato il sindaco Massimo Bitonci: «Si tratta di una sentenza molto chiara che chiude definitivamente la porta a Finanza e Progetti e alla soluzione di Padova Ovest, che taglia le gambe alla richiesta di risarcimento danni (i 150 milioni di euro domandati dai privati difesi da Domenichelli) e che dà il via libera all’operazione di San Lazzaro. Tra un paio di settimane potremo sottoscrivere l’accordo di programma relativo al nuovo ospedale di Padova Est». Detto questo il sindaco ripercorre alcuni episodi di questi mesi e torna a citare «le pressioni indebite esercitate da qualcuno nei confronti di qualche consigliere comunale». «È ovvio che, sentendosi dire che ci sarebbe potuta essere qualche responsabilità economica dei consiglieri nella scelta di Padova Est, qualcuno potesse rivedere il proprio atteggiamento – sottolinea Bitonci –. Ma adesso è tutto a posto, dato che la sentenza del Tar ha riconosciuto una volta per tutte la correttezza delle procedure adoperate per spostare l’opera da Padova Ovest a Padova Est».
Decisamente sollevato, dopo il pronunciamento della magistratura amministrativa, anche il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Luciano Flor: «Non avevo dubbi che il Tar ci desse ragione e che convalidasse la bontà del metodo utilizzato. Ora, a breve, concluderemo i lavori della commissione tecnica da me presieduta e produrremo un documento nel quale sostanzialmente ci sarà scritto che, a nostro avviso, non esistono criticità tali che impediscano la collocazione del nuovo ospedale a San Lazzaro». Insomma, anche se mancano ancora all’appello le aree private del Consorzio Urbanizzazione Quadrante Nordest (gestite da Unicredit e Monte Paschi Siena) promesse dal Comune sembra che le caselle stiano andando al loro posto. «Contiamo di avere a disposizione le aree prima della stesura del testo dell’accordo di programma – taglia corto Flor – Mi dicono che manchino soltanto le firme del notaio per il passaggio di proprietà». Nelle mire di Comune e Regione la sottoscrizione dell’accordo di programma funzionerà anche da variante urbanistica e permetterà di ridare vita all’iter. «Faremo tutto secondo la legge – conclude Flor – E non ammetteremo scorciatoie». E la legge stabilisce che una volta firmato l’accordo di programma, la ratifica vincolante approdi in consiglio comunale di Palazzo Moroni dove il clima politico, come detto all’inizio, al momento non sembra essere dei più sereni.
Davide D’Attino – Il Corriere del Veneto – 22 ottobre 2016