Un concorso straordinario per l’assunzione dei medici che mancano dopo l’entrata in vigore dei nuovi orari negli ospedali. È quanto promesso dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante il Question Time alla Camera. «Stiamo prevedendo una procedura concorsuale straordinaria per l’assunzione di nuovi medici e infermieri con una quota dei posti riservata alla stabilizzazione del personale precario, e stiamo lavorando a un tavolo per una soluzione condivisa che permetta un proseguimento in modo ordinario del lavoro nelle nostre strutture sanitarie», ha detto il ministro.
Ieri sono entrati in vigore i nuovi orari di lavoro europei, adottati in Italia con una legge datata 2014: non più di 48 ore di lavoro a settimana per i medici, diritto a 11 ore di riposo minimo tra un turno e l’altro.
Nessuna deroga
Per ora negli ospedali non si sono registrati grossi problemi. Quello che è sicuro è che comunque non ci saranno deroghe ai riposi: lo ha sostenuto sempre la Lorenzin: «Ho dato ai miei uffici il compito di elaborare una proposta normativa per scongiurare i problemi – ha spiegato – ma posso anticipare che non prevede ulteriori deroghe alla disciplina europea, visto che già il differimento al 25 novembre 2015 era stato previsto per consentire alle Regioni di avviare processi di riorganizzazione delle strutture per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza nel rispetto della nuova normativa in materia di orari di lavoro». Il ministro ha anche ricordato che in caso contrario l’Italia sarebbe esposta alla procedura di infrazione comunitaria.
Le Regioni e i sindacati
Sulla proroga avevano insistito da subito le Regioni. «Noi non siamo contrari alla direttiva europea. Però le Asl devono essere messe in condizione di organizzarsi con nuove assunzioni. Il blocco del turn over va sospeso», dice Sergio Venturi, coordinatore della Commissione salute in Conferenza Stato-Regioni. Massimo Cozza, Cgil Funzione pubblica: «Bene l’arrivo di migliaia di colleghi. Vanno presi subito in servizio basandosi su graduatorie e bandi pubblici». Il gruppo di legali dei Consulcesi annuncia che darà battaglia con ricorsi. L’intera categoria si è mostrata intransigente e refrattaria ad ogni trattativa su una deroga: «Non rinunciamo ai riposi». Come è andata il primo giorno? Disagi contenuti nelle grandi strutture dove i direttori hanno provveduto a coprire i buchi riducendo i tempi di apertura di certi servizi o unificando i turni di guardia. Per le Regioni la giornata si è chiusa bene: è stata raggiunta l’intesa per il riparto del Fondo sanitario, 110 miliardi per il 2015. Grazie a un meccanismo premiale, appositamente finanziato, nessuna amministrazione perderà più dello 0,50 rispetto all’anno precedente.
Il Sole 24 Ore sanità – 27 novembre 2015