Ecco un indicatore del periodo di difficoltà delle famiglie italiane: salgono le richieste di prestiti per le spese mediche, esempio il dentista; scendono quelle per acquistare l’auto, nuova o usata. Nei cinque mesi tra febbraio e giugno, le prime sono aumentate quasi del 5% (+4,76%) e le seconde calate di oltre il 2% (-2,26% e -2,03%). Malgrado i costi.
Può infatti sfiorare i tremila euro la spesa per un finanziamento di 18 mila euro per curarsi, da restituire in tre anni. Il tasso annuo effettivo globale (Taeg) è in media, nel caso analizzato, del 10,5%, ma il costo finale del prestito – quanto si paga in più, in percentuale, sull’importo finanziato – è del 16,4%. Significa che per 18 mila euro ne vanno rimborsati 20.952: esborso aggiuntivo di 2.952 euro.
Ma sono cresciute anche le domande di prestiti per viaggi, vacanze (+1,75%) e hobby (+1,05%), mentre sono scese quelle per Pc (-1,37%), moto usate (-0,81%), formazione e università (-0,14%).
I calcoli sono dell’Osservatorio prestiti di Sos Tariffe.it (www.sostariffe.it/prestiti), comparatore online di servizi. È una start up indipendente milanese del 2010 con tre soci, Giuliano Messina (24 anni, laurea in ingegneria gestionale), Alberto Mazzetti (30 anni, economia), e Umberto Lentini (29 anni, informatica). L’analisi, pubblica a giorni, è stata condotta fra una quindicina di banche e finanziarie in Italia e su 13 mila domande di prestiti arrivate tra febbraio e giugno al portale, che dichiara un milione di visitatori al mese.
Il tema è caldo. Secondo un’analisi della Cgia di Mestre diffusa ieri, ogni famiglia italiana ha debiti in media per 20 mila euro (19.251). In testa c’è la provincia di Monza-Brianza (27.544), in coda Enna (8.371). Dal 2007 al 2013 il debito medio nazionale delle famiglie consumatrici con le banche è cresciuto del 35,1% a 496,5 miliardi, dice l’analisi, ma dal 2011 è in calo.
Sul totale dei prestiti richiesti online, nel panel di Sos Tariffe, quelli per le spese mediche incidono ormai per una discreta fetta, il 7,6%: sono al quinto posto fra le motivazioni. La quota maggiore, un terzo (31,3%), resta coperta dai prestiti per la ristrutturazione della casa, che però cedono quota (-0,64%). «I dati riflettono anche la stagione — dice Mazzetti — . A ridosso dell’estate è normale siano saliti i viaggi e diminuite le spese per la casa».
Ma è un fatto che ormai si ricorre al prestito anche per uscite che prima si coprivano con i risparmi, come il dentista. Eppure il costo dei prestiti personali è alto, malgrado i tassi in calo. Se si chiedono 10 mila euro per un viaggio, dicono le simulazioni di Sos Tariffe, e si rimborsano in cinque anni a 210,87 euro al mese (Taeg 10,24%), alla fine ne andranno restituiti 12.747. Spesa effettiva 2.747 euro, il 27,5%, oltre un quarto della somma ricevuta. E allungando la durata l’onere sale. Per 30 mila euro destinati a ristrutturare casa, in sette anni al 10,06% con rate da 490,18 euro, il costo finale sarà di 11.282 euro, il 38% della cifra. Forte lo scarto fra la migliore e la peggiore offerta online: 1.207 euro nel caso del viaggio, 1.584 per la sanità, 3.956 per ristrutturare casa.
Nel primo semestre l’erogazione di prestiti alle famiglie è scesa del 6,9% rispetto al gennaio-giugno 2013, dice il Barometro Assofin-Crif-Prometeia. Era il -2% nel primo semestre 2013. E le prospettive sono di ripresa.
Alessandra Puato – Corriere della Sera – 15 agosto 2014