Far conoscere di più l’attività dell’Ente, riadattarlo tenendo presente i bisogni assistenziali di oggi attraverso una gestione trasparente, perché “chi paga deve sapere cosa succede”.
Questo il messaggio lanciato dal neo presidente dell’Onaosi, Serafino Zucchelli nella sua prima conferenza stampa dopo l’elezione. In merito alle accuse di ineleggibilità piovutegli addosso, il neo presidente ha ribadito come tutto sia avvenuto nelle regole.
Promuovere la conoscenza dell’Onaosi, garantire la solidità della Fondazione, svilupparla sul territorio predisponendo anche nuove soluzioni assistenziali e di sostegno diverse, fermo restando la priorità legata agli orfani, il tutto con trasparenza. Questi i primi obiettivi che il nuovo presidente della Fondazione Onaosi, Serafino Zucchelli ha illustrato ieri a Perugia in una conferenza stampa presso la sede della Fondazione (L’Ente assiste gli orfani dei Sanitari italiani ed eroga prestazioni e servizi anche ai figli dei contribuenti obbligatori e volontari). All’indomani della lunghissima tornata elettorale che ha visto per la prima volta l’elezione diretta degli organi direttivi, il neo presidente ha incontrato la stampa per presentare obiettivi e progetti della nuova consigliatura. Primo passo: aumentare la conoscenza della Fondazione contro i detrattori e per i contribuenti. “L’obbligatorietà del contributo e la non conoscenza non piacciono mai ed è per questo che bisogna promuovere la Fondazione e le sue iniziative, anche perché ha votato solo il 10-12% degli aventi diritto (circa 175.000) e paradossalmente l’Ente non è conosciuto anche da chi paga il contributo”. Dal 2007 sono contribuenti dell’Onaosi obbligatori tutti i medici chirurghi e odontoiatri, i medici veterinari ed i farmacisti iscritti ai rispettivi ordini professionali italiani che prestano servizio presso le pubbliche amministrazioni. “Rispetto alla quota – ha specificato Zucchelli – che è di circa 10 euro al mese, non c’è nessuna assicurazione che dà risposte assistenziali di questo tipo ed è per questo che dobbiamo valorizzare le prestazioni che noi offriamo in modo da far dimenticare il vizio d’origine della contribuzione obbligatoria imposta per legge”. Il neo presidente ha poi sottolineato di aver trovato “un Ente molto solido con un patrimonio immobiliare significativo e una buona liquidità. La Fondazione è stata gestita artigianalmente, ma bene e con onestà. Sul lato immobiliare abbiamo 23 milioni di euro, mentre quello mobiliare, tra titoli e liquidi è di circa 13 milioni e nonostante gli ultimi anni di crisi il capitale ha reso con una media del 5% all’anno netto”.
Ora, però, per il presidente è prioritario riadattare l’Ente per intercettare le fragilità contemporanee, perché “se fosse sufficiente distribuire le risorse secondo tradizioni antiche basterebbe mettere un ragioniere a gestire e potremo andare tutti a casa”. La vera sfida della nuova amministrazione è proprio questa: date le risorse che si hanno si deve cambiare l’impostazione dell’Ente in chiave moderna tenendo conto delle nuove emergenze assistenziali. “Fermo restando la priorità degli orfani – ha spiegato Zucchelli – ci dobbiamo occupare degli anziani, delle fragilità, delle tossicodipendenze, ma più in generale con la crisi del welfare di oggi l’Onaosi è uno strumento di sussidiarietà che per la categoria già c’è e che va solo riammodernato”. Infine, il neo presidente ha chiarito la sua posizione in merito alle accuse rivoltegli dall’Ugl Medici che ha considerato illegittima la sua elezione a presidente (a causa del suo status di pensionato, a parere del Sindacato, Zucchelli non avrebbe potuto essere elegibile) e che ha anche portato ad un’interrogazione parlamentare del Pdl. “Improvvisamente – racconta sgomento Zucchelli – nel giro di due settimane, per una lista, sono passato da essere un uomo di spessore ad essere indicato come un vecchio arnese della politica allevato nei soviet, il tutto senza nemmeno aver avuto un confronto e senza che nessuno sia venuto misurarsi politicamente con me su nulla. E poi io vengo dal Fuci e dall’azione cattolica e per quanto riguarda il mio impegno politico fui chiamato da Prodi nel 2006 per la mia esperienza nel mondo sindacale medico”. Sul piano giuridico Zucchelli ha poi specificato come sia “stata l’amministrazione precedente ad aver cambiato lo Statuto e i regolamenti e ad avermi ammesso all’elettorato attivo-passivo. All’art. 10 dello Statuto si specifica come i gli iscritti vitalizi come me vengono immessi nell’elettorato attivo-passivo nella categoria alla quale appartenevano come contribuenti e che per me è quella della dipendenza”. “In ogni caso i ricorsi – ha concluso Zucchelli – non sono stati ancora presentati, certo è che mi dispiace che l’Onaosi vada sulla stampa per questo, ciò non va bene per l’immagine della Fondazione e avevo quasi pensato di fare un passo indietro, mi è stato sufficiente prendere un po’ di bicarbonato e ora è tutto passato”.
Quotidianosanita.it – 27 maggio 2011