L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente pubblicato il rapporto A health perspective on the role of the environment in One Health. La pandemia COVID-19 e l’aumento delle zoonosi emergenti negli ultimi decenni hanno portato a un crescente riconoscimento dell’importanza dell’approccio One Health.
One Health è un approccio integrato e interdisciplinare alla progettazione e all’attuazione di azioni e politiche nell’interfaccia salute uomo-animale-ambiente. Il ruolo dell’ambiente in questa triade è stato tuttavia spesso trascurato.
Mentre One Health si concentra tradizionalmente sulle malattie trasmissibili – come le zoonosi – e le malattie causate da agenti patogeni antimicrobici resistenti e alimenti non sicuri, questa relazione indaga il ruolo dell’ambiente, dal punto di vista della salute, concentrandosi sulle malattie mediate dagli animali.
Il rapporto rileva come l’ambiente è influenzato da fattori di stress antropogenici globali, tra cui il cambiamento dell’uso del suolo, la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico e l’inquinamento ambientale del suolo, dell’acqua e dell’aria, che a loro volta aumentano i rischi per la salute umana.
Di conseguenza, questo rapporto considera anche le malattie trasmesse da animali alle malattie non trasmissibili, come quelle causate da sostanze chimiche. Questi sono rilevanti in un contesto One Health, poiché gli animali accumulano tali inquinanti, che a loro volta vengono consumati dagli esseri umani, con effetti negativi sulla loro salute.
Il rapporto evidenzia come l’ambiente agisce come un serbatoio, dove i nutrienti e gli organismi viventi (microrganismi, piante e animali) vengono accumulati e trasportati. Questo include agenti patogeni come specie batteriche e geni di resistenza antimicrobica, tra altri, insieme a residui organici e inorganici, prodotti chimici e metalli.
L’ambiente è il substrato per i processi chimici ed ecologici che forniscono una miriade di servizi ecosistemici per gli esseri umani, compresi quelli essenziali per la salute umana. Nel contesto della malattia, i processi trasformano le sostanze chimiche in forme biodisponibili e bioaccumulanti. I processi evolutivi possono creare nuovi agenti patogeni che possono infettare gli esseri umani, o microbi resistenti agli antibiotici.
L’ambiente può indurre effetti positivi o negativi sulla salute umana e animale, a seconda delle condizioni di salute dell’ambiente stesso. Ciò include gli effetti sui sistemi immunitari degli animali e degli esseri umani, che guidano il tasso di diffusione e di trasferimento degli agenti patogeni.
I fattori di stress antropici causano o aggravano il ruolo ambientale nelle malattie provenienti dagli animali.
Il cambiamento dell’uso del suolo causa la frammentazione che aumenta il contatto umano con le aree naturali e la fauna selvatica. Il degrado dell’habitat causa la proliferazione di specie generaliste e simpatriche che sono adattate agli esseri umani e vivono a più stretto contatto con loro; è quindi più probabile che diffondano malattie agli esseri umani. L’aumento dello stress ambientale compromette l’immunità della fauna selvatica, causando lo spargimento di agenti patogeni per l’ambiente e l’infezione di altri individui.
Il declino della biodiversità compromette l’effetto di diluizione che spesso riduce la diffusione degli agenti patogeni e i tassi di infezione degli esseri umani. La caccia e il commercio di animali selvatici sono una delle principali cause della perdita di biodiversità; è anche un fattore centrale di trasmissione degli agenti patogeni zoonotici all’uomo. L’uso di antibiotici nell’industria zootecnica in crescita – ad esempio, a fini profilattici, terapeutici o di promozione della crescita – può eventualmente defluire con le acque reflue per contaminare le fonti terrestri e idriche. L’accumulo di antibiotici e dei loro residui nell’ambiente per periodi prolungati favorisce lo scambio genico e le mutazioni all’interno di organismi che creano nuovi agenti patogeni resistenti.
I cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature portano alla diffusione di ospiti e vettori zoonotici ad altitudini e latitudini più elevate, aumentando la popolazione umana esposta a malattie trasmesse da vettori. L’aumento delle temperature stimola ulteriormente il tasso di riproduzione di agenti patogeni e vettori. Anche le infezioni di origine alimentare proliferano con l’aumento delle temperature. Le inondazioni causano l’inondazione delle acque reflue, portando a epidemie di malattie trasmesse dall’acqua.
L’inquinamento come gli inquinanti organici persistenti si accumula nell’ambiente e ulteriormente nei tessuti adiposi degli animali, rendendo il cibo il punto principale di esposizione umana a questi inquinanti. Il mercurio e altri metalli pesanti si accumulano nei pesci, causando difetti neonatali e problemi neurologici. L’inquinamento di plastica dell’oceano si accumula nei frutti di mare, portando a problemi endocrini e riduzione della fertilità.
OMS: una prospettiva sanitaria sul ruolo dell’ambiente in una logica “One Health”