«Allo stato attuale delle cose, il mondo resta impreparato per la prossima ’Malattia X’ e per la prossima pandemia. Se accadesse domani, ci troveremmo ad affrontare molti degli stessi problemi che abbiamo dovuto affrontare con il Covid-19». Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel suo discorso in occasione del World Governments Summit in corso a Dubai da oggi al 14 febbraio. Secondo Tedros «è possibile, o addirittura probabile, che dovremo affrontare un’altra pandemia nel corso della nostra vita. Non possiamo sapere quanto lieve o grave potrebbe essere, ma possiamo essere pronti». Per questo il Dg Oms ha sollecitato la firma dell’accordo internazionale su preparazione e risposta alla pandemia che a dicembre 2021 gli Stati riuniti a Ginevra si impegnarono a sottoscrivere. «Un accordo fondamentale per l’umanità, un patto con il futuro – ha precisato Tedros -: non esporremo le generazioni che ci seguiranno alla stessa sofferenza che abbiamo sopportato noi». Gli Stati si erano dati una scadenza utile per l’adozione da parte dell’Assemblea mondiale della Sanità nel maggio di quest’anno, tra 15 settimane. Eppure secondo Tedros quel traguardo è ancora lontano: pesano i ritardi nei negoziati e una sfiducia generalizzata nell’Oms.
L’accordo su future pandemie mette in fila una serie di impegni da parte dei paesi per rafforzare le difese in diversi settori: tra questi, rafforzare la prevenzione con un approccio One Health; potenziare il personale; promuovere ricerca e sviluppo; migliorare l’accesso ai vaccini e ad altri prodotti; condividere informazioni, tecnologia e campioni biologici. Tedros ha garantito ai Governi riuniti a Dubai che «l’accordo non conferirà all’Oms alcun potere su nessuno Stato o individuo». Del resto, ha aggiunto il Dg Oms, «l’Organizzazione mondiale della sanità non ha imposto nulla a nessuno durante la pandemia di Covid-19. Non i blocchi, non gli obblighi sulle mascherine, non gli obblighi sui vaccini. Non abbiamo il potere per farlo, non lo vogliamo e non stiamo cercando di ottenerlo. Il nostro compito è supportare i governi con orientamenti, consigli e, quando necessario, forniture basati sull’evidenza, per aiutarli a proteggere la loro popolazione. Ma le decisioni sono loro. E lo stesso vale per l’accordo sulla pandemia. È stato scritto dai paesi e sarà implementato nei paesi in conformità con le rispettive leggi nazionali. Lungi dal cedere la sovranità, l’accordo in realtà afferma la responsabilità nazionale nei suoi principi fondamentali. In effetti, l’accordo è esso stesso un esercizio di sovranità», ha chiosato Tedros.