Aumenta il numero di contagiati in Cina per la nuova influenza aviaria. In totale salgono a 10 i contagiati dalla nuova influenza H7N9, tutti nella parte orientale della Cina intorno a Shanghai. Di questi, tre sono morti e sei sono in ospedale tra Nanchino (nella provincia del Jiangsu con cinque ricoverati) e Hangzhou (provincia dello Zhejiang) in gravi condizioni. L’Oms martedì ha voluto mitigare i timori, ma ha sottolineato che è cruciale capire come il virus contagi gli esseri umani. Non è chiaro come i 9 si siano contagiati, anche se il governo ritiene che il virus non sia particolarmente contagioso e al momento non ci sono prove che l’H7N9 si trasmetta tra gli esseri umani. Il sottotipo del virus aviario H7N9, che prende questo nome tecnico dalla descrizione della struttura delle proteine della sua superficie, non si sapeva che contagiasse gli esseri umani fino all’annuncio delle prime morti, a Shanghai, la scorsa domenica.
Le autorita’ cinesi hanno confermato un nuovo caso di infezione aviaria H7N9, portando cosi’ a 10 il numero totale dei contagiati, tra i quali 3 morti. L’ultimo caso e’ stato riscontrato a Huzhou, nella provincia orientale dello Zhejiang, la stessa dove ieri e’ morta una persona e un’altra contagiata. L’ultimo contagiato e’ un uomo di 64 anni, ora in gravi condizioni. I timori di un contagio a larga scala cresce nel paese e le autorita’ sanitarie di Pechino stanno innalzando il livello di allarme
La sera del primo aprile l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha reso noto in un comunicato i casi umani di infezione da virus dell’influenza aviaria H7N9 verificatisi in Cina. Secondo il comunicato, il 31 marzo la Commissione statale cinese per la sanità e la pianificazione delle nascite ha comunicato all’organizzazione 3 casi di influenza aviaria H7N9, confermati il 29 marzo scorso dal Centro cinese di prevenzione e controllo delle malattie.
L’Oms ha affermato che il governo cinese sta svolgendo delle indagini e sta potenziando la supervisione e il controllo dell’epidemia e gli esami, i rapporti e le cure del personale sanitario. Due uomini di Shanghai sono morti a causa di un tipo poco conosciuto di influenza aviaria, il ceppo H7N9. Si tratta delle prime morti tra gli esseri umani per questa specifica infezione. Le due vittime, di 87 e 27 anni si sono ammalate alla fine di febbraio e sono decedute all’inizio di marzo. Il virus è stato identificato come H7N9. Secondo la Commissione nazionale per la salute di Pechino, non è chiaro come i due uomini siano stati contagiati, mentre non esiste prova di trasmissione della malattia tra persone. Una donna della provincia di Anhui, intanto, è in condizioni critiche a causa della stessa infezione. Ottantotto persone vicine ai tre malati sono state sottoposte a test di controllo, ma non sono risultate infette. Tutti e tre i casi hanno mostrato sintomi di febbre e tosse che poi si sono sviluppati in polmonite. Secondo la commissione, tuttavia, il virus non sembrerebbe particolarmente contagioso.
Aumenta il numero di contagiati in Cina per la nuova influenza aviaria e aumentano le preoccupazioni. Dopo voci che si rincorrevano, oltre alle due vittime accertate e ad un terzo caso in condizioni critiche, ieri sera le autorita’ cinesi hanno confermato altri quattro casi di contagio grave nella provincia del Jiangsu, non lontano da Shanghai che pare essere il centro dell’epidemia. Sui giornali locali, per strada e alla tv non si parla d’altro. Sta cominciando ad aumentare la preoccupazione a Shanghai per i casi del nuovo ceppo di influenza aviaria, l’H7N9 e c’e’ gia’ chi, esattamente 10 anni dopo, avvicina questi fatti all’inizio dell’epidemia di Sars, la polmonite atipica che colpi’ la Cina nel 2003 provocando la morte di centinaia di persone. ”Fino ad ora e’ un virus che riguarda gli animali, non gli uomini”, ha ribadito Jiang Qingwu, capo della scuola di sanita’ pubblica della Universita’ Fudan di Shanghai. Eppure sette persone sono state contagiate, nonostante le autorita’ continuino a dire che la percentuale di contagio e’ bassa. Sta di fatto che la maggior parte di coloro che sono stati contagiati, lavoravano con pollame o con animali. Il metodo di trasmissione all’uomo di questo virus che, secondo gli esperti dovrebbe colpire solo il pollame, non e’ chiaro.
Il primo aprile la municipalità di Shanghai ha tenuto una riunione per disporre il lavoro di prevenzione e controllo dell’influenza aviaria H7N9. I dipartimenti sanitari locali rafforzeranno ulteriormente il monitoraggio, la prevenzione e il controllo delle affezioni delle vie respiratorie, come l’influenza e la polmonite, dalle cause non identificate.
Il governo cinese «presterà la massima attenzione agli sviluppi dell’epidemia» e «adotterà le misure necessarie» per far fronte alla situazione. Lo ha detto oggi il portavoce del ministero degli esteri cinese Hong Lei, dopo che ieri due uomini sono morti a Shanghai dopo aver contratto un virus dell’influenza aviaria fino ad oggi sconosciuto. Parlando in una conferenza stampa a Pechino, Hong Lei ha assicurato che la «salute della popolazione sarà protetta».
Ma nonostante le rassicurazioni governative, è allarme e preoccupazione a Shanghai sul nuovo ceppo di influenza aviaria che ha già ucciso due persone in città e che qualcuno lega ai maiali morti nel fiume. Una delle due vittime, infatti, un giovane di 27 anni, era un commerciante di suini. Semplice quindi collegare la sua morte con la sua attività e il ritrovamento nel fiume HangPu, che bagna Shanghai, di 15mila (anche se altre stime parlano di 11mila) carcasse di maiali morti. La causa della morte dei suini sarebbe da attribuire a un virus che però non si trasmette agli esseri umani.
Le autorità sanitarie di Shanghai hanno specificato che nessun suino morto analizzato aveva contratto il virus dell’aviaria H7N9, ceppo mai riscontrato prima nell’uomo. Ma su alcuni giornali, come l’Oriental Morning Post, sono apparse indicazioni come quella di lavarsi bene le mani, coprirsi le vie respiratorie in caso di raffreddori e di non mangiare carne di animali morti.
Intanto gli ospedali di Shanghai sono stati messi in allerta per individuare con la massima celerita’ eventuali nuovi casi di contagio. Cominciano a scarseggiare mascherine e si guarda con diffidenza a chi ha tosse
a cura Sivemp Veneto – 2 aprile 2013 – riproduzione riservata