Il consulente del commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo: “Ora più che mai è fondamentale che gli operatori sanitari continuino a tenersi aggiornati sull’evoluzione del virus e sulle conoscenze sia in campo diagnostico che terapeutico”
dil Fatto quotidiano, La variante Omicron di Sars Cov 2 – non solo buca parzialmente i vaccini – ma sfugge ai tamponi rapidi che rischiano di diventare inutili. Quasi uno su due è infatti un falso negativo secondo Guido Rasi, consulente del commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo e direttore scientifico di Consulcesi. “Con la variante omicron destinata a diventare predominante – dichiara – i tamponi antigenici rapidi rischiano di diventare inutili. La nuova versione del virus sembra in grado di sfuggire con maggior frequenza ai test diagnostici oggi più utilizzati”. E aggiunge: “Ora più che mai è fondamentale che gli operatori sanitari continuino a tenersi aggiornati sull’evoluzione del virus e sulle conoscenze sia in campo diagnostico che terapeutico“. Intanto nel giro di una settimana i ricoveri sono aumentati di oltre il 25%.
Che i tamponi antigenici rapidi siano poco sensibili e quindi poco attendibili nel rilevare la positività alla variante – rilevata per la prima volta in Sudafrica e Botsawna e ormai dilagante in molti paesi – lo ha anche sottolineato la Food and drug administration (Fda). “Dati preliminari indicano che circa il 40% delle persone positive alla variante Omicron può risultare negativo ai test rapidi, quasi uno su due”, spiega Rasi secondo cui la “perdita” di affidabilità dei test antigenici rapidi potrebbe rendere “più complicato e difficile” contenere la pandemia. “Spero siano presto disponibili test rapidi aggiornati ed attendibili per la Omicron – sottolinea – ma nel frattempo è necessario alzare la guardia. In questo contesto, il ruolo degli operatori sanitari sarà ancora più centrale nella valutazione dei pazienti”. “Da parte nostra – aggiunge Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – continueremo ad allargare e ad aggiornare più possibile la nostra offerta formativa”.
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