Etichette chiare per rispondere al diritto di conoscere cosa c’e’ nel piatto, ed anche, piu’ in generale, al ”diritto dei cittadini a non essere prevaricati dagli interessi dei pochi che vogliono imporre gli OGM”.
Per Paolo Petrini, assessore marchigiano all’agricoltura e presidente della rete delle Regioni OGM-free che celebra oggi e domani a Erfurt la sua IX Conferenza, il no al biotech e’ una questione di ”diritti dei cittadini che vogliono consumare prodotti verdi e non-ogm e degli agricoltori che vogliono lavorare per preservare prodotti differenti, non omologati”. Il presidente delle Regioni Ogm-free invoca anche il diritto di ”autodeterminazione di tutti i territori (..) di scegliere se vogliono limitare o proibire l’ingresso di OGM”. Quanto alle licenze a coltivare semi transgenici, Petrini invoca il ”principio di precauzione” e chiede che la ”valutazione del rischio venga fatta in maniera sempre piu’ attenta da organismi indipendenti”, ampliandola ad aspetti ”socio-economici” e con un ”ruolo piu’ importante per l’Efsa”, l’Agenzia per la sicurezza alimentare di Parma, fino ad ora molto criticata proprio per la tendenza a dare semaforo verde al biotech. Ogm, consumatore e etichettatura a Conferenza Rete Regioni.
Ansa – 10 settembre 2012