Aggiornate oggi dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) le linee guida per la valutazione del rischio associato ad alimenti e mangimi derivati da piante geneticamente modificate.
Il documento stabilisce altresì una nuova metodologia statistica per rafforzare ulteriormente la valutazione comparativa del rischio associato alle piante Ogm. La guida sarà inoltre di ausilio alla Commissione europea nella preparazione della base giuridica per la valutazione del rischio da alimenti e mangimi geneticamente modificati.
«Questo importante documento – sottolinea il direttore alla Valutazione scientifica dei prodotti regolamentati dell’Authority con sede a Parma, Riitta Maijala – è il risultato di parecchi anni di lavoro del gruppo di esperti scientifici dell’Efsa. Esso assicurerà la rigorosa applicazione della procedura di richiesta di autorizzazione, rafforzerà e promuoverà l’omogeneità dei dati forniti dai richiedenti e in definitiva contribuià a garantire un livello ancora più elevato di tutela dei consumatori contro i potenziali rischi associati all’uso di alimenti e mangimi geneticamente modificati”. La chiave di volta della valutazione del rischio associato alle piante geneticamente modificate Š il confronto tra la specie vegetale Ogm e una coltura convenzionale appropriata che sia impiegata da tempo in tutta sicurezza, la cosiddetta “varietà di controllo”. Tali confronti sono solitamente effettuati utilizzando un unico test, il cosiddetto test della differenza, che verifica se la pianta Ogm sia diversa dalla sua varieà di controllo. Nella guida aggiornata si stabilisce per la prima volta l’impiego di due test per effettuare il confronto: un test della differenza e un test complementare dell’equivalenza
Gazettadiparma – 24 maggio 2011