L’Italia ha perso negli ultimi venti anni il 15 per cento delle campagne per effetto della cementificazione e dell’abbandono, provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto di 2,15 milioni di ettari la terra coltivata. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione dell’Earth day, che si celebra il 22 aprile in tutto il mondo con la partecipazione di oltre un miliardo di persone, e che quest’anno affronta il tema delle ”green cities”.
Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) con il risultato che in Italia oltre 5 milioni di cittadini si trovano in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni, che riguardano ben il 9,8% dell’intero territorio nazionale.
Secondo Coldiretti, per proteggere il territorio ed i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali, con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola, che ha visto invece la chiusura di 1,2 milioni di aziende negli ultimi venti anni.
Se nella classe dirigente è mancata fino ad ora la cultura del valore dell’agroalimentare, della salvaguardia del territorio e del cibo, che è una delle poche leve per tornare a crescere, tra i cittadini la sensibilità negli ultimi anni è profondamente cresciuta: sempre più gli italiani sostengono con le proprie scelte di acquisto e con le vacanze l’agricoltura ed i prodotti locali del territorio.
Secondo una analisi della Coldiretti, nel 2013 sono aumentati del 67 per cento gli acquisti degli italiani nei mercati degli agricoltori, i cosiddetti «farmers market» diffusi in tutte le principali città, in netta controtendenza con l’andamento negativo dei consumi alimentari, in calo del 4 per cento nel 2013 a causa della crisi.
Nei mercati degli agricoltori hanno fatto la spesa nel 2013 ben 15 milioni di italiani: oltre 1200 mercati diffusi in tutte le regioni, grazie alla fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti, che ha messo a punto la più vasta e capillare rete di vendita realizzata dagli agricoltori nel mondo. Una rete che può contare su fattorie, botteghe e mercati che coinvolgono 28mila agricoltori, con prodotti coltivati su circa 280mila ettari. I mercati degli agricoltori promuovono la conoscenza della stagionalità dei prodotti, ma anche la filosofia del km zero, con i cibi in vendita che non devono percorrere lunghe distanze, riducendo le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio per il trasporto delle derrate alimentari.
Gli effetti – conclude la Coldiretti – si fanno sentire anche sugli sprechi, che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio.
22 aprile 2014