Si è insediata la Commissione nazionale Ecm. Tra i focus dell’incontro il tema dei crediti compensativi, il sistema sanzionatorio, aderenza agli obblighi
Si è insediata la Commissione nazionale Ecm, che è chiamata a occuparsi di una serie di nodi, tra cui il tema dei crediti compensativi per quei professionisti che non sono alla pari con il fabbisogno formativo dei precedenti periodi e la necessità di portare i sanitari a essere più aderenti agli obblighi. Va intanto registrato che i professionisti hanno realizzato più crediti in questo triennio rispetto al precedente, confermando il trend di crescita.
Insediata la Commissione Ecm. Crediti compensativi tra i temi
«Possiamo registrare» ha detto Roberto Monaco, Presidente del Cogeaps, e segretario della Fnomceo, in una nota «che i professionisti hanno realizzato più crediti in questo triennio rispetto al precedente, quando già avevano raggiunto più crediti rispetto al passato. C’è quindi una tendenza in crescita ad aderire agli obblighi formativi. Anche durante la pandemia, i sanitari si sono formati, anche se sono cambiate le modalità, con un maggior utilizzo della Formazione a distanza. Oggi si è insediata al Commissione Nazionale Ecm», dopo che è stata rinnovata con le nuove nomine da parte del Ministero della Salute, e sono tanti i nodi da sciogliere di cui ci si dovrà occupare. A partire dalle modifiche normative di questo ultimo anno, in particolare con il cosiddetto decreto Milleproroghe, che aveva introdotto il tema dei “crediti compensativi” per i professionisti che nei trienni precedenti erano al di sotto del fabbisogno. Un punto su cui, continua Monaco, «dovremo prendere delle decisioni».
D’altra parte, nei giorni scorsi lo stesso Ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva richiamato la normativa: «il 31 dicembre scade la proroga concessa a tutti gli operatori sanitari per mettersi in regola con i crediti del triennio 2020-2022» e l’intenzione è di «non prevederne di ulteriori. Metteremo in campo tutte le iniziative a favore dei professionisti al fine di evitare le sanzioni che la legge prevede». L’esigenza va ricollegata anche al fatto che i professionisti «dovranno sanare necessariamente la loro posizione al fine di evitare di rimanere scoperti dalle tutele delle proprie compagnie assicurative». Il riferimento è «norma di particolare interesse dei professionisti sanitari che lega l’assolvimento dell’obbligo Ecm (nella misura del 70% dei crediti richiesti) all’efficacia della copertura assicurativa».
Al centro le modalità per aumentare l’adempimento degli obblighi
Durante la riunione di oggi, spiega il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, «il Ministro ha delineato quelli che sono gli scenari futuri e gli interventi che la Commissione deve mettere in atto. Pensiamo che, tra questi, ci sia sicuramente quella riforma della attività di formazione che è un processo iniziato già nella precedente Commissione e che vorremmo continuare a portare avanti, soprattutto per valorizzare il lavoro e la formazione sul campo. Le Federazioni sono tutte impegnate a incentivare la formazione dei propri iscritti, contribuendo anche attraverso le piattaforme della formazione a distanza e favorendo in ogni maniera il raggiungimento degli obiettivi formativi da parte dei professionisti». Anelli ha poi ricordato «le nuove frontiere della medicina, quali intelligenza artificiale, big data, robotica, che richiedono nuove competenze da acquisirsi anche attraverso la formazione continua. Viviamo una fase di grande passaggio che è quella della rivoluzione digitale, e la formazione è un elemento strategico perché le professioni sanitarie possano essere ancora più efficaci nello svolgimento delle loro attività. E questo non può che essere il punto di partenza di questa commissione che deve rivedere i percorsi formativi alla luce di queste innovazioni».
Il Ministro della Salute alla vigilia della prima riunione della Commissione nazionale Ecm. Annunciate sanzioni fino alla sospensione per chi alla scadenza della proroga il 31 dicembre 2023 non sarà in regola con l’obbligo Ecm. Pronti anche i decreti attuativi della Legge Gelli, aggiunge: “I professionisti dovranno sanare la loro posizione al fine di evitare di rimanere scoperti dalle tutele delle proprie compagnie assicurative”.
Il Ministero della Salute metterà in campo “tutte le iniziative” necessarie per aiutare i professionisti sanitari ad “evitare le sanzioni che la legge prevede”, anche perché “sicuramente non ci saranno altre proroghe”. È quanto conferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci, alla vigilia della prima riunione della nuova Commissione Nazionale Ecm.
Sta infatti scadendo il tempo a disposizione degli operatori sanitari per completare il fabbisogno di crediti formativi relativo al triennio Ecm 2020-2022. In seguito alla proroga di un anno di questa scadenza, il 31 dicembre prossimo sarà infatti l’ultimo giorno che i professionisti inadempienti avranno a disposizione per mettersi in regola ed evitare di incappare in sanzioni, tra cui la sospensione dall’Ordine di riferimento.
Il ministro ha poi sottolineato che i professionisti “dovranno sanare necessariamente la loro posizione al fine di evitare di rimanere scoperti dalle tutele delle proprie compagnie assicurative”. Schillaci fa riferimento alla norma secondo la quale i professionisti che non avranno raccolto almeno il 70% dei crediti formativi richiesti nel triennio 2023-25 non potranno accedere alla copertura assicurativa e quindi si troveranno scoperti dalla protezione contro casi di contenzioso a loro carico.
Come detto, il 31 dicembre scade la proroga concessa a tutti gli operatori sanitari per mettersi in regola con i crediti del triennio 2020-2022. Per ora si registra un incoraggiante aumento di fruizione di corsi, ma resta comunque ampio il gap formativo da colmare da parte di numerosi professionisti.
Quali saranno i provvedimenti che verranno assunti per chi non sarà in regola?
“Metteremo in campo tutte le iniziative a favore dei professionisti sanitari al fine di evitare le sanzioni che la legge prevede – risponde il ministro Schillaci –. Proprio grazie al lavoro della Commissione Ecm e con l’aiuto degli Ordini professionali stimoleremo i professionisti sanitari a fare corsi di formazione per raggiungere il numero di crediti necessario”. Tutto ciò, al fine di “evitare di subire i provvedimenti previsti dalla legge, nella considerazione che non ci saranno sicuramente altre proroghe”.
L’assolvimento dell’obbligo Ecm e la copertura assicurativa
Altro elemento importante è rappresentato dalla vicina emanazione, annunciata dal ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dei decreti attuativi della Legge 24/2017 (la cosiddetta Legge Gelli-Bianco). Norma di particolare interesse dei professionisti sanitari è quella che lega l’assolvimento dell’obbligo Ecm (nella misura del 70% dei crediti richiesti) all’efficacia della copertura assicurativa. Il ministro conferma che “questi provvedimenti attuativi” sono “in effetti in dirittura d’arrivo”, e ciò rappresenta un ulteriore “incentivo per i colleghi professionisti che dovranno sanare necessariamente la loro posizione al fine di evitare di rimanere scoperti dalle tutele delle proprie compagnie assicurative”.
Il futuro dell’Ecm
Il ministro Schillaci ha poi parlato di come si evolverà il sistema Ecm per essere sempre più attrattivo e in linea con le esigenze formative dei professionisti: “Il mondo è cambiato”, in quanto “le nuove tecnologie rappresentano un importante elemento di sviluppo del comparto della formazione in campo medico. Su questo – spiega Schillaci –, temi quali la simulazione, l’intelligenza artificiale e il metaverso diventeranno centrali in tema di aggiornamento professionale di tutti i professionisti del comparto sanitario”.
11 ottobre 2023