Anche la Confagricoltura, ieri, nel corso della sua 101esima assemblea, ha posto davanti al governo quelle che considera le priorità del settore, in un momento assai strategico come questo in cui nei ministeri non si dovrà decidere solo la Pac, ma anche l’allocazione dei fondi del Pnrr. «L’agricoltura vuole essere il motore della transizione energetica e ha bisogno di un piano di lungo periodo – ha detto ieri il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Gli imprenditori agricoli possono diventare importanti produttori di energia pulita. Siamo pronti a investire nel fotovoltaico sui tetti e anche a terra, là dove i pannelli non sottraggono spazio alla coltivazione. E siamo pronti a investire anche negli impianti a biometano, che può rendere il trasporto merci più economico e competitivo». Sull’energia pulita Giansanti ha chiesto al governo anche più semplificazione, così come correttivi per la Pac: «Nel piano di programmazione dobbiamo scrivere che chi oggi ha redditi derivanti da altri settori non può avere gli stessi diritti di chi fa solo impresa agricola», ha sottolineato il presidente, chiedendo che i contribuiti europei per ettaro non siano tutti uguali, ma che si tenga conto di chi è agricoltore professionista e di chi lo fa come seconda o terza attività.
Infine, Confagricoltura vuole spingere sull’acceleratore dell’innovazione e della digitalizzaizone: «Il digitale è uno strumento indispensabile della sostenibilità ambientale – ha detto Giansanti – per questo le filiere produttive devono digitalizzarsi. Sarebbe bello arrivare anche a un percorso di certificazione della sostenibilità dell’agricoltura nazionale, da spendere come elemento di competitività». Un percorso, quest’ultimo, che il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani ha definito interessante: «Possiamo raggiungere insieme questa certificazione e poi proporla come un’eccellenza a livello europeo – ha detto intervenendo ieri all’assemblea di Confagricoltura -. Attraverso il Pnrr supporteremo l’agricoltura dal punto di vista della produzione energetica, dell’approvvigionamento idrico e della riduzione della chimica nei campi».