Meno sei. Il conto alla rovescia può cominciare. Lunedì prossimo 26 settembre, tranne dietrofront dell’ultima ora, il sindaco Massimo Bitonci porterà in consiglio comunale la delibera riguardante la collocazione del nuovo ospedale a Padova Est. Il documento, che oggi dovrebbe essere approvato dalla giunta di Palazzo Moroni, non conterrà però l’accordo di programma da firmare insieme con Regione, Azienda Ospedaliera, Iov, Università e Provincia.
Ma rappresenterà soltanto una sorta di delega in bianco che il primo cittadino intende farsi dare dal parlamentino padovano per poi sottoscrivere, a nome dell’intera aula e senza ulteriori passaggi, l’accordo di programma citato sopra. Insomma, tra meno di una settimana, il consiglio comunale deciderà se concedere o meno al sindaco il mandato di siglare l’intesa, relativa al futuro polo medico-sanitario di San Lazzaro, con gli altri enti pubblici coinvolti nella partita.
Com’è evidente, quella in calendario lunedì prossimo sarà una delle sedute più importanti da quando, a giugno di due anni fa, ha preso il via la nuova legislatura. Forse la più importante. Perché Bitonci, dopo aver cancellato il progetto che prevedeva la realizzazione del nuovo ospedale a Padova Ovest, sostenuto in campagna elettorale la cosiddetta soluzione nuovo su vecchio e tentato l’ipotesi di costruire l’opera in via Corrado al posto degli impianti del Cus, si giocherà tutto. E non è un caso che, nelle ultime settimane, l’ex senatore leghista si sia ripetutamente adoperato per convincere i suoi in merito alla bontà dell’area di Padova Est con l’obiettivo, ovviamente, di non avere sorprese in aula al momento del voto. In Aula non dovrebbero esserci sorprese perché ad oggi, il sindaco può contare su una maggioranza di 18 voti (17 consiglieri più se stesso) contro 15, dato che si danno per persi (e pronti a esprimersi in maniera contraria) Antonio Foresta di Rifare Padova e i forzisti Manuel Bianzale e Carlo Pasqualetto.
Già, Forza Italia. Ieri mattina, nella nuova sede del partito azzurro in via Lisbona, si è tenuta una riunione proprio sul nuovo ospedale, convocata dal commissario cittadino Simone Furlan. Attorno allo stesso tavolo, tra i tanti, c’erano i senatori Niccolò Ghedini e Marco Marin, l’onorevole Lorena Milanato, il capogruppo in Regione Massimiliano Barison, l’ex assessore Stefano Grigoletto (fatto fuori dalla giunta un mese e mezzo anche per la sua contrarietà alla soluzione di Padova Est), i quattro consiglieri (inclusi quelli più vicini a Bitonci, cioè Enrico Turrin e Nicola Lodi) e soprattutto il professor Giampiero Giron, docente emerito di Anestesia e Rianimazione al Bo e da sempre sostenitore del progetto nuovo su vecchio. «Ascoltando il professor Giron – ha spiegato Furlan, l’unico deputato a parlare tra tutti i berlusconiani radunatisi in via Lisbona – le nostre perplessità su Padova Est sono aumentate ancora di più. Comunque, entro la fine di questa settimana, prenderemo una posizione ufficiale, come Forza Italia, in merito alla questione ospedale e la renderemo pubblica». La strategia, sostanzialmente, è quella di provare a mettere alle strette Turrin e Lodi. I quali, votando in aula in modo difforme da quello indicato dai vertici del partito, si porrebbero (da soli) al di fuori dello stesso. Ecco perché ieri sera, nel corso di un faccia a faccia voluto da Furlan e che ha coinvolto pure la vicesindaco Eleonora Mosco e l’assessore Matteo Cavatton, non è stato preso alcun provvedimento di espulsione nei loro confronti. La sensazione, però, è che la loro sorte sia segnata. A meno di clamorose, quanto improbabili, retromarce. Da una parte e dall’altra. La resa dei conti è vicina.
Davide D’Attino – Il Corriere del Veneto – 20 settembre 2016