La direzione generale che sostituisce la Sanco ha un focus principale sull’alimentazione: il nome già sarà diverso, “Salute e Sicurezza Alimentare”. In particolare, cibo e mangimi rappresenteranno il cuore dell’attività della nuova direzione, mentre aree come la protezione dei consumatori e la medicina “usciranno”. La autorizzazione di nuovi farmaci così come la farmacovigilanza e attività connesse saranno attribuite ora alla DG Impresa (Enterpise), al pari dei legami con la European Medicine Agency (Ema). Mentre “entrano” competenze riferite ai biocidi e alcune sostanze chimiche, assegnate ora alla Unità 3 delle sostanze chimiche dalla DG Ambiente. Anche il Food Waste entra diritto nella nuova Direzione. La Dg così ridisegnata continuerà in ogni caso ad avere relazioni con Efsa, con il Center for Disease Prevention and Control (Cdc) e con il Community Plant Variety Office.
Il precedente Ministero della Salute Lituano, Vytenis Andriukaitis, è stato confermato come il nuovo Commissario per tale Direzione Generale.
Frodi alimentari riportano il cibo al centro
Non è un caso che la nuova denominazione della DG sarà “Salute e Sicurezza Alimentare”, con il cibo –in precedenza assente, almeno nominalmente- che è tornato prepotentemente al centro della scena. Del resto i Ministri UE adotteranno- sotto la presidenza italiana-un vero piano di azione per fronteggiare al meglio i crimini alimentari, considerati ormai una delle maggiori minacce al progetto politico dell’Unione.
In base a informazioni fltrate, vi sarebbe consapevolezza diffusa che l’attuale sistema di controllo e sanzioni non funziona adeguatamente, e che servono anzi maggiori risorse e attività dedicate. La presidenza italiana intende aumentara la collaborazione tra autorità UE per la sicurezza alimentare, così come accelerare la velocità di trasmissione delle informazioni sulla filiera del cibo. Inoltre dovrebbero poter essere stabiliti dei team congiunti di investigazione.
Le critiche dei consumatori
Mentre i Consumatori rimarranno in qualche modo scoperti: Juncker infatti non ha nominato un nuovo Commissario separato. E la cui competenza dovrebbe confluire sotto il portafoglio –nuovo- della DG “Giustizia, Consumatori e Uguaglianza di Genere”.
Le associazioni dei consumatori non sembrano al momento aver preso bene tale divisione. Proprio il fatto che vengano perse unità considerate critiche a favore della DG Impresa potrebbe mettere inoltre in difficoltà il Parlamento Europeo. E’ giusto notare che non si tratta di un puro ricollocamento della responsabilità politica di un determinato dossier. Lo spostamento delle Unità Sanco B2 (Tecnologie Sanitarie e Cosmetici), Sanco D5 (Prodotti Medicinali e EMA), e Sanco D6 (Qualità, Sicurezza ed Efficacia) dalla Ex DG Sanco alla nuova DG Entreprise and Industry porta con sé delle piccole scosse telluriche in un settore che negli anni aveva trovato una sua quadratura. Ma soprattutto avviene quando sulle scrivanie dei funzionari e dei tecnici della DG Sanco erano in dirittura d’arrivo alcuni importanti nuovi regolamenti che interessano fortemente i produttori di dispositivi medici e diagnostici.
Emma Woodford, portavoce di Epha, European Public Health Alliance, è sorpresa: dal punto di vista dell’Associazione che rappresenta, questo nuovo assetto organizzativo rischia di diminuire l’attenzione delle istituzioni europee per l’interesse socio-sanitario pubblico, a favore di una maggiore sensibilità per le ragioni del profitto nei delicati processi regolatori che vengono gestiti a livello europeo, in particolare le procedure ai autorizzazione all’immissione in commercio di nuovi farmaci in capo all’EMA.
La portavoce dell’EPHA è in particolar modo preoccupata dell’impatto che questa nuova divisione di responsabilità potrà avere sulle capacità operative dell’UE nella sciagurata ipotesi che delicate emergenze sanitarie raggiungano il Continente (vedi Ebola).
Le competenze nel settore delle tecnologie della Salute e della politica farmaceutica erano state trasferite ad un Commissario ad hoc nel 2009, proprio per facilitare una risposta coordinata e capillare all’emergenza dell’influenza A di tipo H1N1. Il progressivo affermarsi di una struttura tecnico-amministrativa dedicata estremamente competente aveva anche permesso di armonizzare sempre più le politiche farmaceutico-sanitarie dei principali Stati membri. Ciò è avvenuto non tanto in ottemperanza a norme prescrittive, quanto in virtù di un benefico effetto-traino su alcuni temi particolarmente delicati, sui quali le singole autorità sanitarie nazionali hanno volentieri seguito il solco segnato da Bruxelles, sollevando così le proprie strutture da diverse incombenze regolatorie.
Il nuovo Commissario per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, si troverà dunque privato di alcune competenze fondamentali per perseguire la sua missione politica statutaria, ovvero quella di proteggere il benessere e la salute di tutti coloro che vivono in Europa. I medicinali e l’accesso a cure sicure sono una componente fondamentale dei sistemi sanitari pubblici e in molti Stati membri rappresentano una quota importante della spesa pubblica, soprattutto quando si tratta di farmaci innovativi.
La decisione di Juncker di collocare la politica farmaceutica all’interno di un portafoglio il cui mandato principale è quello di massimizzare la competitività dell’industria europea potrebbe creare delle situazioni di conflittualità latente tra i vari stakeholder del settore.
Staremo a vedere come si concretizzerà fin da subito la collaborazione tra le due Direzioni Generali che andranno a dividersi la responsabilità di disinnescare il più possibile questo tipo di conflittualità, tenendo sempre ben presente che, in questi tempi di estrema incertezza economica e smanioso progresso tecnologico, “l’importante è la salute”. Perché la salute è tutto: è business, tecnologia, ma soprattutto cultura.
Tratto da Sicurezza Alimentare Coldiretti e Smartweek – 7 ottobre 2014