Nuovi casi di “mozzarelle blu” a Frosinone dove sono scattati i sequestri dei prodotti caseari a rischio. Dopo le denunce dei consumatori, gli agenti della squadra mobile sono al lavoro per ritirare i prodotti avariati dagli scaffali dei supermercati e risalire all’azienda produttrice mentre nei laboratori dell’Asl si stanno già effettuando le analisi sui campioni contaminati. Al momento, non sono stati ancora comunicati gli esiti degli accertamenti da parte delle competenti autorità sanitarie provinciali. Ma – spiega la questura – le mozzarelle sequestrate (con scadenza 5 gennaio) non risultano essere state né prodotte né confezionate in provincia di Frosinone, ma potrebbero provenire dall’estero.
Il batterio responsabile del blu è lo pseudomonas fluorescens
Il batterio responsabile della colorazione, lo pseudomonas fluorescens, tuttavia, non è patogeno. Lo sostiene Patrizia Laurenti, docente di Igiene all’Università cattolica di Roma, secondo cui il batterio si sviluppa soprattutto in acqua ferma e una temperatura fredda. Come probabilmente accaduto anche per le mozzarelle blu di origine tedesca sequestrate nel 2010, dunque, all’origine del fenomeno potrebbe esserci una contaminazione dell’acqua delle mozzarelle a causa dello scarso ricambio. In ogni caso, sostiene Laurenti «siamo di fronte a prodotti di scarsissima igiene, qualità e sicurezza».
Allarme fra gli allevatori che chiedono un tavolo per gestire l’emergenza
In allarme gli allevatori che chiedono «subito la normativa sulla provenienza dei prodotti e l’istituzione di un tavolo di crisi per gestire questa emergenza». Per il presidente della Cia del Lazio, Alessandro Salvadori, «non può essere perso altro tempo. I consumatori chiedono certezze e il nuovo allarme risuonato a Frosinone non può essere lasciato cadere nel vuoto. Non vorrei che questi episodi fornissero il pretesto per applicare un unilaterale deprezzamento del latte alla stalla». E Coldiretti valuta la possibilità di costituirsi parte civile contro i responsabili.
Ilsole24ore.com – 4 gennaio 2012
Mozzarelle blu, due casi in 48 ore nuovo sequestro in Ciociaria
Un’altra segnalazione di lattici pigmentati in Ciociaria, dopo l’analogo episodio denunciato da un cittadino giorni fa. Continuano i controlli della Questura di Frosinone
Nuova segnalazione di mozzarelle blu in Ciociaria. Gli agenti della Questura di Frosinone sono intervenuti in un altro supermercato della città, dopo il sequestro di ieri sera, su richiesta di un cittadino che qualche giorno fa aveva acquistato alcuni latticinie che all’apertura del sacchetto sono diventati di colore blu. Si tratta di un lotto che ha scadenza 5 gennaio 2012 su cui si sono concentrate le attenzioni degli investigatori ma che al momento hanno trovato solo due casi di alterazione.
Nel frattempo nei laboratori dell’Azienda sanitaria locale di Frosinone è in corso in queste ore l’analisi delle mozzarelle sequestrate. Un altro latticino pigmentato di blu con le stesse caratteristiche della mozzarella trovata ieri a Frosinone è stato denunciato da un cittadino di Torrice che lo ha acquistato nella stessa catena distributiva. Le mozzarelle, oggetto di sequestro cautelativo, non risultano essere state né prodotte né confezionate in provincia di Frosinone, ma potrebbero provenire dall’estero. L’alterazione potrebbe essere riconducibile a varie cause, tuttavia la polizia di Stato invita i consumatori a controllare bene sia la data di scadenza sia l’aspetto esteriore del formaggio e, in caso di sospetto, di contattare il 113. “Stiamo controllando altri supermercati della provincia – ha tenuto a precisare il questore Giuseppe De Matteis – e stiamo sequestrando le mozzarelle che appartengono alla marca sospetta. Al momento non siamo in grado di dire quale sia la causa di questo colore blu che si presenta all’apertura del sacchetto”.
”Subito la normativa sulla provenienza dei prodotti e l’istituzione di un tavolo di crisi per gestire questa emergenza. Non possiamo perdere altro tempo. I consumatori chiedono certezze e il nuovo allarme risuonato a Frosinone non puo’ essere lasciato cadere nel vuoto”. Lo afferma in una nota Alessandro Salvadori, presidente della Cia del Lazio, intervenendo sui due casi di mozzarella blu registrati nelle ultime 48 ore a Frosinone. ”Non vorrei che questi episodi fornissero a qualcuno il pretesto per applicare un unilaterale deprezzamento del latte alla stalla. Sarebbe una misura scellerata e dagli esiti infausti per le migliaia di piccole aziende di allevamento ciociare e pontine che, sebbene piegate dalla crisi, continuano ad assicurare qualit… e sicurezza dei prodotti. Chiediamo alle autorita’ sanitarie e istituzionali l’apertura immediata di un tavolo di crisi per gestire questi nuovi allarmi. Voglio invitare i consumatori – aggiunge Ettore Togneri, vicepresidente vicario della Cia di Frosinone – ad acquistare abitualmente prodotti del nostro territorio, che rispondono ad elevatissimi criteri di sicurezza alimentare”
repubblica.it – 4 gennaio 2012
Mozzarelle blu, Coldiretti Frosinone valuta costituzione di parte civile
“Stiamo valutando la possibilità di costituirci come parte civile contro i responsabili di questa ennesima sofisticazione appena verrà fatta chiarezza con le analisi della Asl per tutelare gli allevatori ciociari che lavorano in modo onesto puntando sulla qualità”.Così Paolo De Cesare, direttore della Coldiretti di Frosinone che ha aggiunto. “Chiediamo, inoltre di rendere noto il nome della ditta responsabile a tutela dei consumatori, delle imprese di trasformazione e delle aziende che lavorano seriamente per la sicurezza alimentare. Ogni volta che tornano alla ribalta i casi di mozzarelle blu l’opinione pubblica si interroga su questi fenomeni che rappresentano delle vere e proprie negatività per i produttori onesti e per tutti coloro che lavorano innalzando i livelli della rintracciabilità alimentare. Purtroppo la metà delle mozzarelle vendute in provincia di Frosinone sono ottenute con latte o addirittura con cagliate industriali provenienti dall’estero. Ecco perché abbiamo chiesto di fare immediatamente chiarezza per non danneggiare gli allevatori ciociari e laziali. E’ giunta l’ora – aggiunge De Cesare – che venga immediatamente applicata la legge nazionale che obbliga a indicare in etichetta l’origine della materia prima utilizzata negli alimenti. Nella confezione delle mozzarelle non è infatti obbligatorio indicare la provenienza del latte impiegato ed è facile che venga spacciato come nazionale quello importato.
“La mozzarella – spiega Loris Benacquista, presidente della Coldiretti di Frosinone – è il formaggio più acquistato in quantità ed è presente sulle tavole di quasi sei ciociari su dieci che in un anno ne consumano quantità enormi di chili di mozzarelle acquistate nel 39 per cento dei casi nei supermercati, per il 26 per cento negli ipermercati, per il 14 per cento nei discount e per il 21 per cento nel dettaglio tradizionale, secondo analisi Coldiretti su dati Ismea. Purtroppo la mozzarella è anche il formaggio più “taroccato” a livello nazionale e all’estero, per cui l’importante intensificazione in atto dell’attività di controllo va accompagnata da misure strutturali come l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza che è diventata una priorità in Italia dove dalle frontiere arrivano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, semilavorati, cagliate e polveri di caseina per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani.
ilpuntoamezzogiorno.it – 5 gennaio 2012