Continua a far discutere la presa di posizione di Luca Zaia sulle prossime elezioni regionali. Il governatore, l’altro ieri, ha alzato la voce dicendo che «sarebbe una follia farle in autunno inoltrato perché significherebbe non tenere in conto la probabile recrudescenza del coronovirus». E ha ipotizzato fine giugno/luglio o primi di ottobre come possibile date di un election day. Concetti su cui Zaia è tornato anche ieri, ribadendo la sua posizione. Contro il governatore ha preso posizione il senatore Pd Andrea Ferrazzi. «Ritengo incomprensibile – dice – e strumentale la polemica di Zaia sulle elezioni in autunno, mentre siamo in piena emergenza sanitaria ed economica. Per me votare in ottobre è la cosa migliore».
Sull’argomento è intervenuta anche Patrizia Bartelle, del Coordinamento Veneto 2020, ponendo l’accento sul doppio ruolo di Zaia. «Le elezioni – dice – vanno fatte in condizioni di sicurezza per tutti i cittadini e di parità per i candidati. Ma mi chiedo: fino a quando potranno sovrapporsi i due ruoli di presidente della giunta e di Commissario regionale all’emergenza per il coronavirus che ricopre Zaia? A meno che… Zaia non annunci presto che non intende ricandidarsi, nel qual caso sarei ben lieta di una sua riconferma a Commissario».
Sulla mancata ufficializzazione della ricandidatura del governatore uscente interviene a questo punto il Commissario straordinario della Lega in Veneto, l’ex ministro alla Famiglia Lorenzo Fontana. «Intanto – dice – non posso che ribadire che la presa di posizione di Zaia sulla data delle elezioni mi trova assolutamente concorde. Certo, si tratterà di individuare una data condivisa assieme a tutte le altre forze politiche, ma anch’io spero che le elezioni si celebrino il prima possibile. Anche se adesso… è un argomento decisamente in secondo piano rispetto all’emergenza sanitaria».
Manca però ancora l’ufficialità della ricandidatura di Zaia. Come mai?
«Perché questa è una decisione che spetta a lui e solo lui può definire i tempi e i modi per farlo. L’auspicio, mio e di tutta la Lega, è che accetti di essere ancora il nostro candidato alla presidenza della Regione del Veneto».
Un suo possibile ripensamento non lo prendete nemmeno in considerazione?
«Ma no, è il candidato naturale, il migliore nelle fila della Lega. Poi, certo, la decisione di candidarsi è strettamente personale. Aspettiamo, prima o poi scioglierà le riserve. Magari questo non è nemmeno il momento giusto».
In che senso, Fontana?
«Credo che il momento sia particolare, che Zaia possa sentirsi sotto stress per le difficoltà della gestione dell’emergenza sanitaria, che indubbiamente possa sentire un po’ di stanchezza. Ma il messaggio che gli mando è uno solo: tieni duro, perché noi vogliamo che tu possa continuare a garantire ai veneti la tua presenza anche nei prossimi anni».
Fontana, a lei – e alla Lega – piace vincere facile insomma…
«Mi passi la battuta: con Zaia candidato io so che non devo nemmeno stampare i volantini per fare campagna elettorale. Detto questo, è altrettanto indubbio che Zaia sia apprezzato anche fuori dal Veneto, specie per come sta gestendo l’emergenza sanitaria. E le dirò di più…».
Prego…
«Ad apprezzarlo sono anche i nostri avversari politici. Per questo noi che l’abbiamo in squadra vogliamo tenercelo ben stretto».
Poi magari, alle prossime Politiche, lo portate a Roma…
«Questo discorso è ancora prematuro, anche perché chissà mai quando andremo a votare per il rinnovo del Parlamento. Però…».
Però?
«Oddio, quando vai a giocare in Champions League cerchi di allestire una squadra che abbia in organico i migliori giocatori. Zaia è uno dei nostri fuoriclasse e pertanto un suo utilizzo anche in campo nazionale direi che è pressoché scontato».
Quindi, in caso di vittoria del centrodestra, Zaia tornerà a fare il ministro?
«Non sono in grado di dirle questo, ma le posso garantire che Zaia giocherà da protagonista anche la partita delle Politiche e, in caso di nostra vittoria, del governo del Paese».