Alla fine di un lungo iter negoziale, l’ Unione Europea si è dotata di un Regolamento della Commissione, approvato a maggioranza qualificata al Comitato Permanente per la Catena Alimentare (Standing Committee on the food chain and animal health – Scfcah), che stabilisce che gli operatori del settore alimentare dovranno indicare sulle etichette delle carni fresche, refrigerate o congelate di suino, ovino, caprino e pollame destinate ad essere commercializzate il Paese di origine o il luogo di provenienza in cui gli animali sono stati allevati e macellati. Dal primo aprile 2015 quindi sarà obbligatorio introdurre in etichetta il luogo dell’allevamento e della macellazione, mentre l’origine potrà apparire, su base volontaria se la carne é ottenuta da animali nati, allevati e macellati nello stesso Paese. Comunicato e schema Dg Agri
L’Ue ha deciso di introdurre una nuova etichetta per fare chiarezza sull’origine o sulla provenienza di carne fresche, refrigerate o congelate, di maiale, pecora, capra e pollame: un primo successo nella grande battaglia che l’Italia porta avanti per ottenere l’origine dei prodotti. Sarà infatti obbligatorio introdurre in etichetta il luogo dell’allevamento e della macellazione, mentre l’origine potrà apparire, su base volontaria se la carne é ottenuta da animali nati, allevati e macellati nello stesso Paese. La decisione di introdurre regole più chiare sull’etichetta delle carni, per meglio tutelare i produttori europei e permettere ai consumatori di fare scelte informate, é conseguenza di un impegno preciso assunto dall’Europa nel 2011.
La decisione non ha ottenuto l’unanimità nel Comitato europeo per la catena alimentare, ma é stata approvata – secondo quanto appreso – con 277 voti a favore (tra cui l’Italia), 37 voti contrari (Svezia e Polonia) e 38 astensioni (Repubblica Ceca, Belgio e Romania). La proposta sarà ufficialmente varata dalla Commissione Ue nei prossimi giorni per entrare in vigore il primo aprile 2015.
Si tratta della Draft Commission Implementing Regulation laying down rules for the application of Regulation (EU) No 1169/2011 of the European Parliament and of the Council as regards the indication of the country of origin or place of provenance for fresh, chilled and frozen meat of swine, sheep, goats and poultry.
Di fatto, si introduce un sistema obbligatorio di etichettatura che stabilisce un nesso tra la carne e la provenienza dell’animale. Interesserà le carni di maiale, pollo, pecora e capra. Attualmente solo per la carne di manzo é in vigore, in seguito alla crisi Bse, l’obbligo dell’origine in etichetta.
Così, secondo le nuovo regole, le carni di maiale, pollo, pecora e capra i cui animali sono nati, allevati e macellati nello stesso Stato membro potranno riportare l’origine in etichetta dello Stato produttore o di un Paese terzo. Negli altri casi verrà indicato – spiega Bruxelles – “l’allevamento e il luogo di macellazione sull’etichetta”. Al riguardo, sono state stabilite una serie di norme per ogni tipo di produzione, “in modo da garantire che il luogo dell’allevamento corrisponda con il luogo in cui l’animale ha trascorso una parte sostanziale della sua vita”. Secondo esperti Ue la misura é rilevante, considerando la durata di vita di questi animali, che é più breve rispetto a quella dei bovini.
Infine, una deroga é prevista per le carni macinate dove dovrà essere indicato se sono state allevate e macellate “nell’Ue o in Paesi non appartenenti all’Unione europea”.
“Tale risultato rappresenta un primo passaggio positivo a beneficio dei consumatori che consolida l’obiettivo prioritario per l’ Italia di poter rafforzare il principio di una maggior chiarezza e trasparenza sull’origine dei prodotti alimentari – ha detto il Ministro della salute Lorenzin -. E’ con soddisfazione che accogliamo il conseguimento di tale obiettivo che testimonia l’impegno del Ministero della salute e rappresenta un traguardo importante per garantire alimenti sicuri, promuovere la corretta informazione dei consumatori, difendere il loro diritto a poter compiere scelte alimentari informate e nello stesso tempo per contrastare la diffusione delle frodi relative ai prodotti alimentari”. Nella sua nota, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo ha sottolineato: “Tengo ad evidenziare che sono state recepite talune nostre osservazioni sull’allungamento del periodo minimo di allevamento per l’indicazione del Paese di origine”.
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ANSA – 6 dicembre 2013