Secondo una nuova ricerca del North American Meat Institute (NAMI) e del Food Marketing Institute (FMI), i benefici nutrizionali della carne e del pollame hanno un ruolo importante nel processo decisionale dei consumatori.
Nella decima relazione “Power of Meat” i due enti esaminano le tendenze che influiscono sulle decisioni d’acquisto dei consumatori, analizzando per la prima volta fattori come salute e benessere.
I dati del sondaggio rivelano che il 79% degli acquirenti fanno “abbastanza” o “molta” attenzione al fatto che la loro scelta sia “nutriente” ed “equilibrata”, soprattutto quando consumano carne e pollame. Tuttavia fattori come il prezzo e la convenienza sono ancora più importanti dell’aspetto nutrizionale.
Il 75% degli intervistati ha detto che il prezzo rappresenta un fattore molto importante nella scelta di carne o pollame nutriente e salutare, e circa il 50% acquista regolarmente tagli magri.
Analizzando le percezioni sui benefici nutrizionali della carne rossa rispetto al pollame, la carne di manzo, di maiale e di agnello vengono apprezzati per sostanze come ferro e proteine. Allo stesso tempo, i consumatori conoscono l’importanza che gioca il pollame in una dieta equilibrata, fattore anche più importante del suo valore nutritivo.
Barry Carpenter, presidente e amministratore delegato del NAMI, ha detto: “Che si tratti di apportare proteine per lo sviluppo, il mantenimento o l’accrescimento dei muscoli, assorbire vitamina B12 per il normale metabolismo e la chiarezza mentale, o ferro, la carne e il pollame rappresentano un elemento importante di una dieta equilibrata. I consumatori lo sanno e, come industria, stiamo cercando di offrire una vasta gamma di prodotti freschi e trasformati per aiutare gli americani a raggiungere i loro obiettivi nutrizionali”.
La relazione ha anche riscontrato che il prezzo influisce sulla scelta della fonte proteica, dei tagli o delle marche. Il numero di consumatori che acquistano prodotti “a valore aggiunto” sta crescendo, ma si tratta ancora di un segmento limitato, e solo il 25% afferma di aver acquistato questi tipi di prodotti “a volte” o “regolarmente”.
Tuttavia, il 21% degli intervistati ha detto che il costo è proibitivo, mentre il 46% preferisce prepararli autonomamente.
Fonte Global Meat News – da Unaitalia – 13 marzo 2015