Sulla contrattazione decentrata ogni anno fa storia a sé. Per una annualità, l’ente può decidere di seguire la strada tracciata da Brunetta e adottare un atto unilaterale per risolvere l’empasse della contrattazione decentrata; per l’anno successivo, la stessa amministrazione può ritornare al tavolo con le organizzazioni sindacali, pur avendo ancora aperta la vecchia trattativa. Questa, in sintesi, la posizione della Funzione Pubblica, espressa con nota del 6 marzo scorso, protocollo 9738, in risposta al quesito posto dal Comune di Marcellina, in provincia di Roma. Per il 2010 l’ente non era riuscito a raggiungere un accordo con i sindacati e quindi aveva proceduto ai sensi dell’articolo 40, comma 3-ter, del Dlgs 165/2001, a liquidare «in via provvisoria» il trattamento accessorio.
Il Comune si chiedeva cosa fare nel 2011, e in particolare se potesse riprendere le relazioni sindacali per stipulare il contratto decentrato per il 2011.
Nella risposta la Funzione pubblica avalla il comportamento tenuto dal Comune, evidenziando come già la circolare 7 del 13 maggio 2010 dello stesso Dipartimento aveva affermato l’immediata applicabilità dell’articolo 40 citato. Ma avverte che, nel provvedimento in cui si dà atto che viene intrapresa la strada della unilateralità, dopo aver evidenziato gli sforzi per raggiungere l’intesa, si devono anche «chiaramente» indicare i motivi di interesse pubblico che hanno determinato questa scelta. In secondo luogo, Palazzo Vidoni raccomanda all’ente di proseguire, la trattativa per raggiungere comunque l’accordo anche per il 2010, in quanto l’atto unilaterale ha valenza provvisoria. Quindi, il datore di lavoro deve farsi parte attiva convocando periodicamente le organizzazioni sindacali per arrivare a un accordo.
Sulla legittimità dell’atto unilaterale si deve esprimere l’organo di revisione, che dovrà porre attenzione «al rispetto dei criteri di meritocrazia ed al perseguimento dell’obiettivo di una maggiore produttività».
Tutto ciò, però, non pregiudica le sorti del 2011, per il quale si ritorna ai blocchi di partenza.
Ma se dal punto di vista giuridico la questione può apparire semplice, non lo è sotto il profilo delle relazioni sindacali. I sindacati chiederanno di riunire le due annualità, mentre l’amministrazione ha tutto l’interesse a tenerle separate. Il mancato accordo anche per il secondo anno diventa un’ipotesi del tutto probabile, con il ricorso ad un nuovo atto unilaterale. Insomma, la situazione può incancrenirsi, senza via d’uscita.
Il Sole 24 Ore – 3 aprile 2012