I lavoratori che nei prossimi quattro anni entreranno in mobilità sulla base degli accordi fatti entro dicembre 2011 sono circa 45.000. Lo ha detto il direttore generale Inps Mauro Nori rispondendo a una domanda sugli esodati in una audizione alla Camera.
Per Nori altri 13-15.000 lavoratori sono nel fondo di solidarietà del credito. Altri 70.000 sono usciti dal lavoro sulla base di accordi volontari. Si tratta solo della platea massima perché una parte di questi avranno nei prossimi 4 anni i nuovi requisiti per la pensione.
Intanto il ministero del Lavoro ha fatto sapere che diffonderà domani le stime sugli «esodati».
Alle Poste 5mila esodati. Il presidente Ialongo: impossibile riassumerne anche solo una parte
Alle Poste «mi dicono che che sono circa 5 mila» gli esodati. Lo ha detto il presidente dell’azienda, Giovanni Ialongo, che si «augura che la soluzione la si trovi per tutti, perché sarebbe assurdo lasciare fuori persone senza stipendio e senza pensione».
A margine della presentazione del francobollo dedicato all’Acri, Ialongo ha aggiunto: «Mi dicevano proprio l’altro giorno che stanno trovando una soluzione, la si dovrebbe trovare». Alla domanda dei cronisti su quanti fossero gli esodati di Poste italiane il presidente ha risposto: «Mi dicono circa 5 mila», aggiungendo che «non è possibile, assolutamente no», riprenderne eventualmente una parte, anche minima.
Alcuni esodati di Poste Italiane sono stati incentivati «assumendo il figlio o la figlia». Non è quindi possibile riprendere, ha ribadito Ialongo, anche solo una parte degli esodati di Poste Italiane, perchè si tratta di personale che «ormai è uscito» e anche perchè «ci sono casi diversi» tra loro, ovvero «alcuni sono stati incentivati assumendo il figlio o la figlia, mentre altri hanno avuto l’incentivo all’uscita».
ilsole24ore.com – 12 aprile 2012