Con una lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, ai Governatori delle Regioni e delle Province Autonome e agli Assessori regionali della Sanità, economisti, giuristi, imprenditori e professionisti chiedono di non commettere gli errori della prima ondata e di coinvolgere, in difesa della collettività, i circa 30.000 medici veterinari, di sanità pubblica e liberi professionisti, dislocati su tutto il territorio nazionale.
I firmatari invitano quindi le autorità a rendere subito edotti i medici veterinari delle iniziative che si intendono avviare coinvolgendoli, con le modalità più appropriate che verranno identificate, nelle attività in difesa della salute della popolazione italiana.
Il SIVeMP, già a marzo 2020, aveva scritto al Ministro della salute, Roberto Speranza per dichiarare la disponibilità della Medicina Veterinaria italiana, a partecipare in prima linea alla gestione dell’emergenza
“In questo caso così drammatico riteniamo che in ogni Regione e in ogni Dipartimento di Prevenzione si debbano istituire Unità di Crisi che considerino operativamente il concetto One World-One Health-One Medicine, coinvolgendo anche i medici veterinari. Non solo come supporto logistico o come factotum in appoggio ai colleghi medici, ma come portatori di un bagaglio di esperienze nella gestione delle misure di polizia sanitaria e di prevenzione sul campo. Misure che i veterinari pubblici hanno organizzato e somministrato ciclicamente sul territorio, e con rimarchevole successo, nel corso delle innumerevoli epizoozie che non hanno lasciato traccia sulla nostra salute e sulla nostra economia per la tempestività e l’efficacia della strategia e della catena di comando attivata”
scriveva il Segretario Nazionale Aldo Grasselli, nella lettera al Ministro.
FONTE: SIVEMP NAZIONALE