Il Sole 24 Ore. Il Governo rivoluziona nuovamente le regole anti Covid ma stavolta l’obiettivo è garantire ancora più libertà a chi si è vaccinato, a partire dalla scuola dove si dà un taglio alla babele che ha messo in crisi tante famiglie: ora la regola d’oro è che gli studenti vaccinati resteranno sempre in classe dicendo addio alla tanto odiata Dad che si riduce comunque a 5 giorni per gli altri. Con il nuovo decreto approvato ieri non ci saranno poi più restrizioni per i vaccinati, anche in zona rossa – resta dunque il sistema dei colori ma senza effetti per chi si è immunizzato – e il green pass avrà durata illimitata per chi ha completato il ciclo vaccinale, ma anche per chi ha fatto solo due dosi di vaccino ed è guarito dal Covid (si veda articolo a fianco) mentre gli stranieri potranno accedere ad alberghi e ristoranti anche se hanno solo il pass base (il tampone).
Il decreto che dovrebbe essere operativo per lunedì 7 febbraio segna però un nuovo pesante strappo dentro la maggioranza: i ministri leghisti Massimo Garavaglia (Turismo) ed Erika Stefani (Disabilità) sono usciti dal Consiglio dei ministri e non hanno votato, mentre Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) ha disertato per «altri impegni» prima la cabina di regìa e poi il Cdm che ha licenziato il decreto. I tre hanno poi chiarito i motivi della loro contrarietà: «Pur condividendo le misure di apertura contenute nel decreto, in coscienza non potevamo approvare la discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati». Una posizione, questa, poi condivisa anche da tutti i governatori leghisti in una nota congiunta. Una frattura ampia su cui altri nella maggioranza hanno tentato una mediazione come la ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini che insieme ai governatori ha perorato l’abolizione delle restrizioni ai vaccinati anche in zona rossa.
Ma il piatto forte come detto riguarda la scuola che «è il cuore del nostro Paese», come hanno sottolineato sostanzialmente in coro ieri i ministri della Salute, Roberto Speranza, e dell’Istruzione, Patrizio Bianchi in conferenza stampa al termine della riunione di governo.
Le novità sulla scuola partono già dall’infanzia. Finora per i bambini da 0 a 6 anni a un positivo è previsto lo stop alle lezioni in presenza per 10 giorni. Con le nuove norme fino a 4 positivi l’attività didattica prosegue in presenza con gli insegnanti tenuti a utilizzare la mascherina Ffp2 fino al decimo giorno successivo all’ultimo caso accertato di Covid. È obbligatorio fare un tampone (anche “fai da te” questa una delle grandi novità) al primo sintomo, e se ancora sintomatici al quinto giorno dall’ultimo contatto. Con 5 o più casi le lezioni si sospendono per tutta la classe per 5 giorni (non più 10).
Alla primaria si cambia così: fino a 4 positivi in classe si fa scuola in presenza per tutti con l’utilizzo delle Ffp2 da parte dei docenti e degli alunni con più di 6 anni fino al decimo giorno successivo all’ultimo caso accertato di coronavirus. Come all’infanzia anche qui è obbligatorio fare un tampone (anche “fai da te”) al primo sintomo e se ancora sintomatici al quinto giorno dall’ultimo contatto (salta quindi la distinzione tra T0 e T5). Con 5 o più casi si differenzia in base al regime vaccinale: per i vaccinati o guariti da meno di 120 giorni o per chi ha effettuato la dose di richiamo l’attività didattica prosegue in presenza con mascherine Ffp2 fino al decimo giorno successivo all’ultimo caso accertato di Covid. Tutto ciò vale anche per chi è esentato dalla vaccinazione (va documentato). Per tutti gli altri, tra cui i non vaccinati, si va in Dad per 5 giorni (finora Dad e quarantena erano di 10 giorni). Proprio per venire incontro alle famiglie nel precedente decreto del governo sono stati stanziati 19,2 milioni per estendere anche gli alunni della primaria l’accesso gratuito ai test antigenici rapidi, oltre che nelle Aziende sanitarie, anche in farmacia o in strutture convenzionate.
Passando a medie e superiori, con un caso Covid tutti gli studenti restano in presenza con le mascherine Ffp2. Con due o più casi, l’attività in presenza (con le Ffp2) prosegue per i vaccinati da meno di 120 giorni, con booster o se guariti da meno di 120 giorni. Per gli altri c’è la Dad per 5 giorni.
Il decreto prevede poi ce agli alunni di infanzia, primaria, medie e superiori, che restano in classe, si applica il regime sanitario dell’autosorveglianza. A chi non è applicabile l’autosorveglianza, scatta invece la quarantena precauzionale di 5 giorni che cessa con un tampone negativo (per i successivi 5 giorni si è però tenuti a indossare la mascherina Ffp2). Gli studenti in regime di quarantena precauzionale sono riammessi in classe con un tampone negativo (non servono, pertanto, altri certificati medici). Gli studenti in regime di autosorveglianza restano in classe e il loro green pass è controllato dalla App mobile opportunamente aggiornata.
Via libera dai presidi: «Queste misure vengono incontro alle esigenze delle famiglie e rispondono, almeno in parte, alle nostre richieste di semplificazione», ha commentato Antonello Giannelli, a capo dell’Anp (l’Associazione nazionale presidi).