La Procura della Repubblica di Udine ha disposto ieri, in una azienda di San Daniele specializzata nel confezionamento e nell’imballaggio sotto vuoto di prodotti alimentari, il sequestro di 500 chili di prosciutto crudo di San Daniele, con il marchio “dop”, tutti facenti parte dello stesso lotto di produzione sul quale era stato fatto un primo esame di controllo e dal quale era emersa la presenza di nitrati.
Le analisi di controllo erano state effettuate per conto del Dipartimento dell’ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (Icqrf) e realizzate in un istituto specializzato di Catania.
Diverse categorie di nitrati sono utilizzati come conservanti dall’industria alimentare. E così potrebbe spiegarsi la presenza di nitrati nei prosciutti controllati.
Peccato che il disciplinare “dop” preveda che gli unici ingredienti presenti nei prosciutti crudi con questo particolare certificato, debbano essere, oltre alla carne soltanto il sale.
Da qui anche l’individuazione del reato, che è quello relativo alla violazione dell’articolo 517 e 517 bis del codice penale, “vendita di prodotti con segnali mendaci” con l’aggravante, il 517 bis appunto, che si tratta di prodotti alimentari.
Nessun rischio dunque di tipo alimentare, quanto piuttosto il rischio di una truffa, o frode, di tipo più amministrativa. Inoltre il sequestro dei 500 chili di prosciutto crudo, a quanto pare già pronti per l’export e quindi la vendita sul mercato straniero, non sono avvenuti nello stabilimento della ditta di produzione, anch’essa ovviamente con sede a San Daniele, ma in quella dove il prodotto poi veniva confezionato e sigillato.
Ora nuovi controlli e ulteriori indagini stabiliranno se il prodotto se la presenza di nitrati nelle confezioni e nei prosciutti possa esser stata magari causata anche da qualche contaminazione “indiretta” o se le cause debbano essere cercate altrove.
Essendo, la ditta in questione, specializzata nel confezionamento di alimenti anche per la lunga conservazione degli stessi è possibile infatti che i nitrati possano essere giustificati in altro modo.
Come si è detto i 500 chili di prosciutto crudo sequestrato erano pronti per la spedizione ed erano comunque sottoforma di tranci, del peso variabile, confezionati sottovuoto
Messaggero Veneto – 27 maggio 2012