Repubblica. Via le mascherine quando si sta all’aperto e non ci si avvicina troppo alle altre persone, cioè si resta a più di un metro di distanza. Il Cts ha dato il suo consenso alla cancellazione di una misura simbolica, anche per questo richiesta con forza ormai da tempo dalla politica. Gli esperti, riuniti per rispondere a un questo del ministro della Salute Roberto Speranza sollecitato dal premier Mario Draghi, hanno anche indicato la data nella quale si può far entrare in vigore il cambiamento, che sarà poi sancito da un atto del governo. Il giorno è lunedì prossimo: «Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts», conferma il ministro Speranza.
In quella data anche l’ultima Regione, cioè la Valle d’Aosta, sarà entrata in zona bianca. Tutta Italia sarà così nello scenario con meno restrizioni, grazie a un’incidenza inferiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti (in alcune Regioni ormai di moltissimo) da almeno tre settimane consecutive. In tutto il Paese i dati di circolazione del virus sono bassissimi da tempo. E si continua a scendere. Nella settimana appena conclusa ci sono stati 8.112 nuovi casi, cioè poco più di mille al giorno, con una riduzione del 35% rispetto ai sette giorni precedenti.
«Il Cts ritiene che, nell’attuale scenario epidemiologico, a partire dal 28 giugno ci siano le condizioni per superare l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine all’aperto salvo i contesti in cui si creino le condizioni per un assembramento, come mercati, fiere, code, eccetera». Il Comitato in fondo recupera una regola della prima fase dell’epidemia, quando non era obbligatorio, appunto, usare le mascherine all’aperto. Bisogna comunque portarle sempre con sé, per indossarle nel caso in cui ci si trovi in una situazione nella quale non è possibile rispettare le norme sul distanziamento, cioè principalmente il metro di distanza dalle altre persone. Chi ad esempio esce di casa e si reca in un mercato all’aperto a fare la spesa può stare senza mascherina finché non arriva di fronte ai banchi, dove c’è il rischio di avvicinarsi troppo ad altre persone.
Da tempo gli esperti hanno chiarito che all’aperto è molto più difficile contagiarsi, il che, unito al basso numero di persone infettate, ha spinto a prendere la decisione. Di certo, comunque, hanno pesato le pressioni della politica a vari livelli, sia centrale che regionale. «Le persone devono portare con sé una mascherina in modo da poterla indossare ogni qualvolta si creino tali condizioni — scrive sempre il Cts — Dev’essere raccomandato fortemente l’uso della mascherina per i soggetti fragili e immunodepressi e coloro che stanno loro accanto».
Per quanto riguarda l’utilizzo al chiuso nulla cambia, nel senso che valgono i protocolli attualmente in vigore ad esempio per i mezzi pubblici o gli spettacoli. Per questo tipo di eventi all’aperto resta tutto com’è: bisogna indossare la mascherina e sedere nei posti indicati dal gestore, che deve rispettare il distanziamento tra gli spettatori. Anche al ristorante le indicazioni restano le stesse. Cioè si deve entrare con la mascherina e la si può abbassare dopo che ci si è seduti al tavolo. Chi lavora in questi come in altri esercizi, invece, non può mai toglierla. Gli esperti, ricordando che «le mascherine rappresentano uno dei mezzi più efficaci per la riduzione della circolazione del virus», ribadiscono che vanno sempre indossate «negli ambienti sanitari e ospedalieri secondo i protocolli. Dev’sempre essere mantenuto l’obbligo di indossare la mascherina in tutti i mezzi di trasporto pubblico. Devono essere rispettate le disposizioni e i protocolli stabiliti per l’esercizio in sicurezza delle attività economiche, produttive e ricreative».