Il riferimento è alle nuove tipologie di incarichi di funzione organizzativa e professionale che, secondo i sindacati, comportano per il personale del ruolo sanitario anche l’assunzione di specifiche responsabilità nella gestione dei processi clinico-assistenziali e diagnostici. I due sindacati della dirigenza medica hanno anche annunciato l’intenzione di chiedere un interpello all’Aran: “Le responsabilità affidate a chi ricopre gli incarichi di funzione organizzativa e professionale – sottolineano – potrebbero dar vita a contenziosi”.
I sindacati dei medici Anaao-Assomed e Federazione Cimo-Fesmed (cui aderiscono Anpo-Ascoti, Cimo, Cimop e Fesmed) hanno dunque segnalato la contraddizione normativa alla Corte dei Conti e intendono richiedere un interpello all’Aran.
«I professionisti sanitari – dichiarano in una nota Pierino Di Silverio, Segretario Anaao-Assomed, e Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed – sono fondamentali per assicurare un’adeguata assistenza al paziente nella quale la professionalità degli infermieri ha acquisito nel tempo sempre maggiore rilevanza. Tuttavia non possiamo rimanere silenti dinanzi all’ennesimo tentativo di affidare attività mediche a figure non mediche, che non hanno le competenze necessarie per effettuare una diagnosi o gestire gli aspetti clinici di una malattia garantendo la sicurezza delle cure. Il fine ultimo del percorso di cura – proseguono i leader sindacali – rimane la salvaguardia della sua qualità e della sua sicurezza che non può prescindere dai ruoli che la legge riserva alle singole figure professionali e dalle rispettive competenze senza che per questo nessuno si possa considerare un attore secondario».
«Attendiamo il riscontro della Corte dei Conti e dell’Aran, ma in ogni caso siamo pronti a ricorrere a ogni strumento di natura sindacale a nostra disposizione per tutelare le prerogative dei medici e la salute dei pazienti», concludono Di Silverio e Quici.