Spesa sanitaria stabile sul Pil al 7,1% dal 2011 al 2013 e in calo al 7% nel 2014. Ma soprattutto spesa in calo a fine 2012 di circa 750 milioni rispetto al 2011 e previsioni che danno un lieve aumento (poco più di 260 milioni) nel 2013 un aumento un po’ più consistente (circa 1,9 miliardi) nel 2014.
Le cifre sono quelle contenute nel conto tendenziale della Pubblica amministrazione, presentato dal presidente del Consiglio Mario Monti e dal ministero dell’Economia Vittorio Grilli al Parlamento nella nota di aggiornamento degli obiettivi di finanza pubblica in vista dell’immissione di liquidità per accelerare i pagamenti della Pa.
Misue che, si legge nella relazione, determineranno un peggioramento del saldo netto da finanziare che in “in via prudenziale” è stimato in 25 miliardi per ciascuno degli anni 2013 e 2014.
Ed è previsto il pagamento di debiti commerciali per 20 miliardi nel 2013 (di cui 7,0 per spese di investimento) e altri 20 miliardi nel 2014 (tutti per spese correnti).
Le misure per accelerare il pagamento dei debiti sono quelle già annunciate e il comparto sanitario prevedono «la concessione di anticipazioni di cassa, per il pagamento di debiti relativi ad operazioni giù conteggiate negli esercizi finanziari precedenti ai fini del calcolo dell’indebitamento netto, che verranno successivamente restituite secondo un piano di rientro finanziariamente sostenibile», si legge nella relazione.
Un’operazione giudicata complessivamente in modo positivo da Bankitalia – che sulla relazione al Parlamento ha svolto un’audizione alle Commissioni speciali di Camera e Senato per l’esame di atti di Governo – perché «la riduzione dell’ammontare dei debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche potrà migliorare le condizioni finanziarie di molte imprese ed essere di stimolo alla crescita dell’economia. Inoltre – si legge nel testo dell’audizione – se accompagnata dall’abbattimento dei tempi di pagamento sui nuovi acquisti effettuati dalle amministrazioni renderà più trasparente la gestione dei conti pubblici e i rapporti tra settore pubblico e privato».
In questo senso Bankitalia giudica «cruciale» garantire la riduzione dei tempi nel limiti fissati dalla direttiva europea e ritiene utile un monitoraggio a livello centrale, prevedendo sanzioni in caso di inadempienza.
Secondo Bankitalia, il totale dei debiti commerciali vantati dalle imprese nei confronti delle amministrazioni pubbliche era a fine 2011 di circa 90 miliardi (5,8% del Pil) e circa la metà «sarebbe attribuibile a Regioni e Asl».
documenti
Sole sanità – 30 marzo 2013