“Sottorganico dei veterinari delle Ulss, si rischia di non far fronte alle misure per scongiurare l’epidemia blue tongue e sta arrivando anche l’influenza avaria – affermano i consiglieri regionali tosiani Giovanna Negro (Veneto del Fare) e Andrea Bassi (Lista Tosi) all’uscita dalla Commissione Sanità – la giunta deve intervenire immediatamente”.
Due interrogazioni urgenti sono già state presentate dai consiglieri regionali tosiani nelle settimane scorse sulla questione. “Il Sindacato Italiano veterinari di medici pubblica, organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa della dirigenza medico veterinaria e dei veterinari convenzionati con il Ssn – affermano i tosiani – sono preoccupati perché si sta sottovalutando il problema dell’indebolimento ormai giunto a livelli senza precedenti degli organici dei servizi veterinari, la mancanza di turnover, il declassamento e l’impoverimento di personale della struttura regionale dedicata”.
“Criticità peraltro già evidenziate dallo stesso Ministero della Salute al termine dell’audit svolto in Veneto nel novembre 2015. Il numero ridotto di veterinari pubblici delle Ulss del Veneto non garantisce il turnover, ma c’è di peggio: le attività di contrasto all’epidemia di blue tongue ricadono su servizi sottodimensionati negli organici e quindi non si riesce a far fronte all’emergenza. Una mole di attività di sorveglianza e controlli ufficiali urgenti che vanno assicurati (per la loro natura solo ed esclusivamente dai veterinari pubblici delle Ulss) ma sta mettendo in gravissima difficoltà i servizi e non solo – spiegano i consiglieri – anche la filiera alimentare. Perché i greggi in cui vengono accertati i casi di blue tongue non possono certo finire sulle tavole dei veneti e quindi vi è una perdita economica gravissima per il settore dell’allevamento. In Veneto sono stati confermati 317 casi del virus, e se le forze veterinarie in campo non sono riuscite a far fronte all’emergenza, ora c’è da fare i conti anche con l’aviaria che, a detta, dei veterinari, farà la sua comparsa nei prossimi mesi e necessita di un dispiegamento di forze e risorse mirate alla prevenzione”.
“Inoltre – aggiungono i due tosiani – le autorità sanitarie mondiali hanno lanciato l’allarme antibiotico resistenza: se non si interviene con strategie e politiche sanitarie adeguate, hanno spiegato i veterinari, si ipotizzano nel 2050 fino a 10 milioni di morti all’anno per mancata efficacia degli antibiotici. Uno scenario drammatico da scongiurare contrastando fin da subito un utilizzo sconsiderato dei trattamenti di massa con antibiotici sugli animali con interventi mirati in zootecnica. La prevenzione delle malattie trasmissibili alimentari – concludono i consiglieri – e dell’antibiotico resistenza necessitano di vigilanza costante lungo tutta la filiera, ma per farlo occorrono investimenti di personale e risorse, la Giunta provveda immediatamente”.
fonte Consiglio Veneto – 15 novembre 2016