È nato ufficialmente il Consorzio Agrario del Nordest, il più grande d’Italia come soci, fatturato, clienti. Durante l’assemblea del Consorzio Agrario Lombardo Veneto, 97 imprenditori agricoli, delegati al voto da più di 5mila soci delle province di Verona, Vicenza, Mantova e Brescia, hanno votato all’unanimità per la fusione del Calv con il Consorzio Agrario di Padova e Venezia.
È stata l’ultima tappa del progetto di fusione delle due società cooperative deliberato dai consigli di amministrazione a fine ottobre.
Il Consorzio Agrario del Nordest, che avrà sede a Verona nello stabile che attualmente ospita il Calv, inizierà l’attività il 1° gennaio. Presidente sarà Federico Dianin, già alla guida del Consorzio Agrario di Padova e Venezia. Pierluigi Guarise sarà il direttore generale, ruolo che già ricopriva nel Consorzio Agrario Lombardo Veneto.
La nuova società rappresenta un’ampia porzione della pianura padana, dal lago di Iseo fino al mare, comprendendo le province di Brescia, Mantova, Padova, Rovigo, Venezia, Verona e Vicenza. Anche i numeri sono notevoli: una superficie agricola utilizzabile di circa 1 milione di ettari con un bacino di 110mila aziende agricole. Il fatturato previsto è di 540 milioni di euro, grazie al supporto di oltre 8mila soci, 70mila clienti e più di 550 addetti, di una rete commerciale composta da 115 agenzie sul territorio e da numerosi centri produttivi, quali mangimifici, centri di stoccaggio ed essiccazione di cereali, centri logistici, un pastificio e una cantina.
«Questa nuova struttura unisce la vocazione del Consorzio di Padova e Venezia, indirizzata verso il commercio, e quella del Calv, di tipo industriale», ha spiegato Guarise. I benefici di questa fusione sono notevoli: «Ci sarà un efficientamento del modello organizzativo, inoltre il nuovo Consorzio metterà in campo le più opportune soluzioni commerciali e tecniche per la difesa del reddito dell’azienda agricola. Avvicinerà i produttori ai consumatori e farà tutto il possibile per garantire che la più ampia quota possibile del valore aggiunto delle produzioni rimanga all’agricoltore».
I 5mila soci del Calv hanno detto sì: l’approvazione della fusione è arrivata infatti al termine di un percorso di consultazioni che ha visto coinvolti i soci in otto assemblee parziali, organizzate nelle province di Verona, Vicenza, Mantova e Brescia, e che hanno registrato una partecipazione media superiore all’87%. «Quello che abbiamo visto in questi giorni è una straordinaria prova di condivisione delle strategie aziendali», è il commento di Claudio Valente, presidente del Calv, eletto nel consiglio del Consorzio Agrario del Nordest. «L’unanimità del voto», ha ricordato Valente, «è il frutto delle discussioni fatte. Il fine è mutualistico, cioè la salvaguardia del comparto agricolo e delle numerose aziende».
Il Giornale di Vicenza – 19 dicembre 2013