Il disegno di legge di stabilità è arrivato alla Camera dei deputati. Nella serata di ieri il presidente Giorgio Napolitano ha firmato il Ddl e ne ha autorizzato la presentazione in Parlamento. Da oggi, dunque, avrà inizio ufficialmente la sessione di bilancio di fine 2014 con l’avvio dell’esame della Stabilità e del bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. Il testo inviato alla Camera conferma il bonus di 80 euro, che si trasforma da spesa in una riduzione di tasse, così come l’arrivo del bonus bebé: 960 euro annui erogati mensilmente ai nuclei familiari con redditi fino a 90mila euro per i figli nati o adottati dal prossimo 1? gennaio e fino al terzo anno di età (si veda il servizio in pagina). Tra le altre novità dell’ultima ora confermate nella versione inviata alle Camere c’è anche l’introduzione nel nuovo Isee dei depositi e delle giacenze bancarie e postali. Il testo della parte sanitaria. La relazione tecnica. La relazione illustrativa
Nonché lo spostamento al 10 del mese del pagamento delle pensioni per i beneficiari di più trattamenti (Inps ed ex Inpdap), che dovrebbe interessare soltanto una platea di 800mila pensionati su oltre 16 milioni. Nell’articolazione delle risorse messe in campo il testo definitivo conferma in 2 miliardi per il 2015 la dote destinata al finanziamento del Jobs act (riforma degli ammortizzatori sociali e nuove politiche attive) ma anche per il rifinanziamento della cassa integrazione e la mobilità in deroga. Un miliardo l’anno per il prossimo triennio (nel 2018 si scende a 500 milioni) serviranno invece a finanziare gli sgravi per 1 milione di assunzioni a tempo indeterminato, almenostando alla relazione tecnica. Si tratta delle decontribuzioni per gli assunti del 2015 che saranno riconosciute ai datori nel triennio successivo alla stipula del contratto entro un tetto di 8.060 euro l’anno. In via sperimentale, per i periodi di paga tra il 1?marzo 2015 e il 30 giugno 2018, i dipendenti potranno chiedere l’anticipo del Tfr maturando direttamente in busta paga.
Sul fronte dei tagli la conferma dei 4 miliardi alle regioni è stata al centro di un primo confronto tra Governatori e premier (si veda il servizio qui a fianco) e per la prossimasettimana sonoattese le proposte di modifica dei presidenti. Intanto il ministro del Lavoro ha già convocato i sindacati per lunedì prossimo. Per le imprese viene cancellato dalla base imponibile Irap la componente del costo del lavoro, ma a partire dall’anno d’imposta 2015. Nel gioco delle decorrenze e delle coperture (non meno di 5 miliardi solo di cassa) viene infatti eliminato il taglio delle aliquote Irap in vigore per quest’anno introdotto nella primavera scorsa con il decreto Irpef. Nel pagare gli acconti di novembre le imprese potranno comunque utilizzare l’aliquota ridotta del 3,5% ben sapendo però che a saldo dovranno tornare a fare i calcoli con l’aliquota standard del 3,9 per cento.
Per il rilancio del sistema produttivo, inoltre, varicordato il credito d’impostaalla ricerca, chenella nuova veste diventa quinquennale. In alternativa le imprese potrannooptareper il patent box, ovvero la detassazione dei redditi derivanti da brevetti e dall’utilizzo di opere dell’ingegno. Confermata anche la retroattività della stangata su fondi pensione (l’aliquotasaledall’11 al 20%), fondazioni bancarie etutti gli enti noncommerciali (la tassazione passa da un’imponibile del 5% a oltre il 75%), nonché sulle polizze vita.
Il pacchetto di contrasto all’evasione punta tutto sul reverse charge allargato, nonché sullo split payment. Due regimi su cui il Governo ha comunque indicato una clausola di garanzia con l’aumento delle accise per988 milioni nel caso in cui il nuovo meccanismo non dovesse decollare. Con il nuovo ravvedimento, il cambio di rotta dei controlli improntati tutti sul confronto e la compliance, lo stesso sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio è convinto che i 3,5 miliardi di maggiori entrate dalla caccia agli evasori siano «entrate certe». Confermate, comunque, anche le clausole di salvaguardia sull’intera impostazione della manovra con l’aumento dell’Iva dal 2016 e delle accise per altri 700 milioni.
Legge di stabilità, ecco il testo finale. Lunedì nuovo incontro governo-sindacati
Dal bonus mamme (su richiesta) all’aumento dell’Iva in caso di necessità. Sale anche la soglia per ottenere gli sgravi sui contributi per i neoassunti (da 6.200 a circa 8mila). Obiettivo: un milione di posti di lavoro in più. Settimana prossima nuovo round tra l’esecutivo e le associazioni di categoria
– Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha convocato i sindacati per lunedì prossimo, 27 ottobre, alle 16 per discutere della Legge di Stabilità. Alla riunione, che secondo quanto si apprende si terrà nella sede di Via Veneto del Ministero, parteciperanno anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan e della pubblica Amministrazione, Marianna Madia.
Il calendario. Intanto, dopo la firma del Presidente della Repubblica, è arrivato il testo finale della Legge di Stabilità 2015. Alla Camera è già tutto pronto per avviare l’iter della sessione di bilancio: il calendario di massima prevede l’approdo in Aula, e il primo via libera, entro la terza settimana di novembre, e già la prossima settimana (probabilmente da giovedì) si partirà con le audizioni. Ma se la manovra prende la sua forma definitiva, nel mix di interventi a favore di famiglie e imprese, resta ancora aperto il nodo della spending review a carico delle Regioni.
Il “paracadute” dell’aumento dell’Iva. In ogni caso, nel testo finale della legge di Stabilità (di cui oggi è stata pubblicata anche la lettera di risposta dell’Europa, scatenando non poche polemiche) se non si dovessero raggiungere gli obiettivi di risparmio, sono previste clausole di salvaguardia dal 2016, cioè l’aumento di due punti dell’Iva, per le aliquote ora al 10 e al 22% (e un ulteriore punto scatterebbe nel 2017), per un totale di 12,8 miliardi il primo anno e 19,2 miliardi nel 2017 per arrivare a 21,2 miliardi nel 2018. Il governo, per annullare l’aumento, dovrà trovare risorse di questa entità.
Aumento sgravi neoassunti. Confermati invece nel testo trasmesso al Parlamento i principali interventi, dal Tfr in busta paga al taglio del costo del lavoro dall’Irap (che però annulla contestualmente il taglio del 10% introdotto quest’anno con dl Irpef). Sale, invece, la soglia per l’azzeramento triennale dei contributi sui neo-assunti, che passa dai 6.200 euro ipotizzati inizialmente a 8.060 ora previsti. Obiettivo: un milione di posti di lavoro.
Bonus bebè e 80 euro compatibili. E mentre gli 80 euro per i redditi bassi diventano strutturali (ma rivolti sempre alla stessa platea) arriva per i genitori che guadagnano fino a 90mila euro complessivi un nuovo bonus bebè: 80 euro ogni mese (960 in totale) erogati ai nuovi nati (o adottati) tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017, fino al terzo anno (di vita, o dall’ingresso nella famiglia adottiva). Il tetto del reddito non vale dal quinto figlio in poi. Il ‘bonus mamme’ non concorrerà alla formazione del reddito, quindi si potrà sommare agli 80 euro.
Ecco comunque le norme principali della manovra inviata alle Camere.
– BONUS MAMME, SU RICHIESTA: per tutti i nati (o adottati) dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 arriva un bonus da 960 euro l’anno, 80 euro al mese, fino al terzo anno (di età o di adozione) con limite a 90mila euro di reddito familiare (che non vale dal quinto figlio in su). Intervento che per le fasce medio basse (fino a 26mila euro) si somma al bonus Irpef, visto che il bonus è esentasse. Va richiesto all’Inps. Per il 2015 anche fondo da 298 milioni per altri interventi a favore della famiglia.
– ZERO CONTRIBUTI NEOASSUNTI, FINO A 8.060 EURO: le imprese che assumono nel 2015 potranno godere anche dell’azzeramento dei contributi a loro carico per tre anni (ma con un tetto a 8.060 euro). Stanziato 1 miliardo l’anno tra 2015 e 2017 e 500 milioni per il 2018. Con il taglio dei contributi per i primi tre anni si punta a incentivare 1 milione di assunzioni. E’ quanto si legge nella relazione tecnica alla legge di Stabilità in cui si spiega che saranno circa 790mila i contratti per cui i datori potranno usufruire della decontribuzione piena, mentre per 210mila si potrà beneficiare dello sgravio fino al tetto degli 8.060 euro.
– PENSIONI: saranno pagate il 10 del mese dall’Inps, ma questo riguarderà solo coloro che hanno un doppio trattamento, magari anche dall’Inpdap.
– 12,6 MLD AUMENTO IVA 2016 DA “STERILIZZARE”: L’aumento dell’Iva di due punti a partire dal 2016, messo dal governo come clausola di salvaguardia, vale 12,8 miliardi il primo anno e 19,2 miliardi nel 2017 per arrivare a 21,2 miliardi nel 2018. Il governo lo dovrà azzerare il prossimo anno.
– 80 EURO STRUTTURALI, NON CAMBIA PLATEA: il bonus Irpef diventano strutturali ma si trasformano in detrazione (nel bilancio dello Stato passano da maggiore spesa a minore entrata). La platea resta immutata, 10 milioni di italiani tra gli 8.000 e i 26.000 euro di reddito.
– TASSE SU RENDITE FONDI PENSIONI SALE A 20% – Con uno stretto legame all’operazione Tfr, la tassazione sui rendimenti dei fondi pensione “dal periodo d’imposta 2015” passa dall’11 al 20%. Sui redditi da rivalutazioni dei fondi per il Tfr la tassazione passa invece dall’11 al 17%.
– VIA COSTO LAVORO DA IRAP, MA SALTA TAGLIO 10%: la componente lavoro diventa deducibile dall’imponibile Irap, ma si cancella il taglio del 10% introdotto con il dl Irpef. L’aliquota torna quindi al 3,9% già da quest’anno.
– 1 MLD A ‘BUONASCUOLA’, SALTA RIFORMA MATURITA’: risorse per la stabilizzazione dei precari (1 miliardo il prossimo anno, 3 a dal 2016). Salta invece la riforma delle commissioni per gli esami di maturità, che arriverà con un provvedimento successivo
– TFR IN BUSTA PAGA, CON TASSE ORDINARIE: La novità scatta dal primo marzo del prossimo anno e sarà in vigore fino al 30 giugno 2018. Una volta optato per il Tfr in busta ogni mese, assoggettato a tassazione ordinaria, la scelta è irrevocabile. Esclusi i lavoratori pubblici, i lavoratori domestici e quelli del settore agricolo. Bisogna lavorare da almeno 6 mesi.
– TAGLI 4 MLD, MA SI TRATTA ‘COMPOSIZIONE’: Regioni, province e comuni contribuiranno con 4 miliardi. Si tratta ancora sulla composizione dei tagli. E oltre 6 miliardi arriveranno dai tagli ai ministeri.
– MINISTERI, ANCHE TAGLI SEMI-LINEARI: Per i ministeri arrivano anche tagli lineari, con una riduzione delle proprie dotazioni di circa 1 miliardo nel 2015. La Difesa taglia 500 mln.
– CONTRATTO STATALI, ANCORA UNO STOP – Contratto del pubblico impiego congelato fino a dicembre 2015. Magistrati, avvocati, procuratori dello Stato, personale militare e delle Forze di polizia, diplomatici sono esclusi dal blocco degli scatti.
– PER RICERCA E SVILUPPO 300 MILIONI: credito d’imposta al 25%, fino al 50% per università e enti di ricerca. Fino al 2019.
– RESISTE L’ECOBONUS: prorogato per il 2015 lo sconto al 65% per gli interventi di efficienza energetica, valido anche per i condomini, così come quello per le ristrutturazioni che si ferma però al 50%. Ok anche al bonus mobili-elettrodomestici
– CAMBIA FISCO PER I MINIMI, FORFAIT AL 15%: addio a forfettini e forfettoni. Per artigiani e micro-imprese arriva il forfait unico al 15% per sostenere 900mila partite Iva. Non ha più il limiti di tempo e di età, ed è esteso a ricavi fino a 40mila euro (secondo i settori)
– SUBITO 50 MLN A GIUSTIZIA – Arriva un fondo ad hoc. Le risorse raddoppiano l’anno successivo per poi arrivare a quota 120 milioni nel 2017. Le spese per i tribunali non saranno più a carico dei Comuni ma dello Stato (stanziati 250 milioni).
– 2 MLD PER JOBS ACT E NUOVI SUSSIDIO UNIVERSALE: creato un fondo ad hoc per sostenere la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, inclusi quelli in deroga. Inizialmente doveva essere 1,5 miliardi.
– POSSIBILE AUMENTO DELL’IVA. L’aumento dell’Iva di due punti a partire dal 2016, messo dal governo come clausola di salvaguardia, vale 12,8 miliardi il primo anno e 19,2 miliardi nel 2017 per arrivare a 21,2 miliardi nel 2018. IL governo, per annullare l’aumento, dovrà trovare risorse di questa entità.
– REVERSE CHARGE MAXI O TASSE – Il meccanismo di reverse charge per il pagamento dell’Iva è allargato, per 4 anni, a pulizie, edilizia, gas, energia elettrica. Si punta anche alle operazioni verso la P.a. ma serve l’ok alla deroga dalla Ue. Se l’autorizzazione non dovesse arrivare scatterà un aumento delle accise sulla benzina per circa 1 miliardo (988 milioni)
– CAMBIANO CONTROLLI, AG.ENTRATE AIUTA AUTO-CORREZIONE: i controlli fiscali avranno l’obiettivo di aiutare il contribuente all’auto-correzione e concentrare il contrasto su frodi e contribuenti meno collaborativi. Arriva il ‘ravvedimento lunghissimo’ e semplificazioni per adempimenti Iva
– RAI VENDE IMMOBILI; FS INVESTE: La Rai “può cedere sul mercato attività immobiliari e quote di società. Fs investirà risorse da cessioni sulla rete ferroviaria.
– SALTA INTERVENTO FORESTALI, 100 MLN LSU: Saltano i 140 milioni, previsti nelle prime bozze, per i forestali calabresi. Restano invece 100 mln per i Lavori Socialmente Utili (Lsu) di Palermo e Napoli.
– TAGLIO PATRONATI: I patronati continueranno ad assistere i cittadini ma con 150 mln in meno di trasferimenti.
– MISSIONI PACE: rifinanziamento ‘biennale’ per le missioni di pace che avranno 850 milioni nel 2015 e nel 2016
– LUDOPATIA E NON AUTOSUFFICIENZA: 50 milioni per curare chi ha la ‘febbre’ del gioco. 250 milioni al fondo per la non autosufficienza, compresi i malati di Sla.
Il Sole 24 Ore e Repubblica – 24 ottobre 2014