Questi i nuovi calcoli contenuti nella Nota di aggiornamento al Def all’esame del Governo. “La spesa sanitaria a legislazione vigente calerà del -2,3% medio annuo per via dei minori oneri per la gestione della pandemia. A fine periodo crescita limitata, dello 0,7%, e il ritorno ad un livello del 6,1 per cento del PIL”. Annunciate nuove misure in legge di Bilancio per rafforzare il Ssn al fine di migliorare l’accesso alle cure e incoraggiare la prevenzione e risorse aggiuntive per i rinnovi dei contratti pubblici. LA BOZZA.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 che per la sanità rivede alcune previsioni di spesa.
“Nel dettaglio – si legge nella bozza della Nadef – la spesa sanitaria, dopo avere raggiunto il 7,5 per cento del PIL nel 2020 a seguito delle misure sanitarie introdotte per dare immediata risposta all’emergenza Covid-19, è prevista scendere lievemente al 7,3 per cento del PIL nel 2021”.
“Tale decremento – si spiega – dipende sostanzialmente dall’aumento del PIL visto che nell’anno in corso la spesa sanitaria è attesa crescere del 4,8 per cento in termini nominali per l’attuazione della campagna vaccinale e per il potenziamento dei servizi sanitari”.
“Nel biennio 2022-2023 – puntualizza la Nota – la spesa sanitaria a legislazione vigente calerà del -2,3 per cento medio annuo per via dei minori oneri connessi alla gestione dell’emergenza epidemiologica. A fine periodo, è prevista una crescita limitata, dello 0,7 per cento, ed il ritorno ad un livello del 6,1 per cento del PIL”.
In valori assoluti le previsioni della spesa sanitaria nella Nadef evidenziano un calo della spesa per il 2021: nel Def era indicata in 129.449 milioni di euro mentre nella Nota odierna scende a 127.138 milioni pur mantenendo la stessa percentuale sul Pil del 7,3%, conseguentemente, come abbiamo visto, alle nuove previsioni di crescita del Pil per l’anno in corso.
Nel 2022, invece, la sesa sanitaria indicata dalla Nadef sale a 125.708 milioni di euro a fronte dei 123.622 milioni del Def restando anche in questo caso con la stessa percentuale di incidenza sul Pil prevista dal Def e pari al 6,7%.
Nel 2023 le previsioni Nadef sono nuovamente in discesa con una spesa sanitaria che calerebbe dai 126.231 milioni del Def, ai 123.554 milioni odierni con un contestuale calo dell’incidenza sul Pil dal 6,6% del Def al 6,3% della Nadef.
Nel 2024, infine, la spesa sanitaria si livella sulle previsione del Def (passando da 124,410 milioni a 124.428 milioni) ma resta il calo sul Pil con un’incidenza che passa dal 6,3% del Def al 6,1% della Nadef.
Nuove risorse alla sanità nella prossima manovra. Nella Nadef viene anche sottolineato, senza entrare però nel merito dei possibili provvedimenti, che “con la prossima Legge di Bilancio 2022-2024 sarà rafforzato il sistema sanitario nazionale, al fine di migliorare l’accesso alle cure e incoraggiare la prevenzione” e che “risorse aggiuntive saranno destinate ai rinnovi dei contratti pubblici”.
Alla sanità 7,4 miliardi per vaccini e altri interventi anti Covid. La Nadef riepiloga poi i finanziamenti stanziati nel 2021 nel settore sanitario per fronteggiare la pandemia per un totale di circa 7,4 miliardi di stanziamenti.
Nello specifico è stato finanziato l’acquisto di vaccini anti SARS-Cov2 e farmaci per la cura dei pazienti affetti da Covid-19 (complessivamente 2,8 miliardi nel 2021).
Sono state assegnate risorse per 2,5 miliardi nel 2021 per gli interventi di competenza del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19.
Per rafforzare il piano strategico nazionale per la somministrazione dei vaccini sono stati previsti complessivamente, per l’anno in corso, oltre 0,7 miliardi finalizzati al coinvolgimento nella campagna dei medici di medicina generale, dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni, dei pediatri di libera scelta, degli odontoiatri, dei medici di continuità assistenziale dell’emergenza sanitaria territoriale e della medicina dei servizi, alle attività relative alla logistica, allo stoccaggio e alla somministrazione dei vaccini e alle campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione.
Per l’abbattimento delle liste d’attesa sono state prorogate al 31 dicembre 2021 le disposizioni emanate nel corso del 2020 che consentono, ai dirigenti medici e sanitari e al personale del comparto sanità, l’effettuazione di prestazioni aggiuntive; prevedono il reclutamento, in deroga ai vigenti CCNL di settore, di personale attraverso assunzioni a tempo determinato o attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa e permettono l’acquisto da privati di prestazioni di specialistica ambulatoriale (0,4 miliardi nel 2021).
Sono state infine aumentate le risorse per agevolazioni finanziarie destinate al potenziamento della ricerca e la riconversione industriale del settore biofarmaceutico e alla produzione di nuovi farmaci e vaccini per fronteggiare in ambito nazionale le patologie infettive emergenti (0,2 miliardi nel 2021).
29 settembre 2021 – Quotidiano sanità