Italia sotto indagine Ue per le quote latte. A rischio di procedura d’infrazione e con la minaccia di essere trascinata in giudizio direttamente in Corte di giustizia europea. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea (C 37 del 10/2/2012) della notifica inviata all’Italia l’11 gennaio 2012 la Commissione Ue ha reso nota l’apertura di una procedura d’indagine formale sulla proroga al pagamento per le multe latte in scadenza nel 2010. L’accusa è di aver violata la normativa sugli aiuti di Stato. Tecnicamente non si tratta di una procedura di infrazione ma le conseguenze potrebbero essere analoghe. Nel mirino della Commissione il rinvio di 6 mesi delle sanzioni, inserito nel “Milleproroghe” dello scorso anno.
Nel 2010, la Commissione aveva richiesto chiarimenti anche in merito al primo rinvio. «Se risulterà contrario alla legislazione europea – disse un portavoce – adotteremo le misure necessarie»
La Commissione ha ora dato all’Italia un mese (ormai già quasi scaduto) per presentare le sue osservazioni, dopodiché l’Esecutivo Ue avrà 18 mesi per decidere se intimare il rimborso delle multe da parte degli allevatori inadempienti allo Stato, che ne ha anticipato il pagamento. L’Italia è invitata a fornire chiarimenti in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010. La proroga viene considerata dalla Commissione come un aiuto di Stato incompatibile con i trattati europei.
La proroga al 30 giugno 2011 del pagamento delle multe per gli allevatori che avevano superato i limiti di produzione imposti a livello comunitario era stata inserita nel decreto Milleproroghe approvato il 25 febbraio 2011 durante una seduta infuocata e preceduto da un voto di fiducia. Poco dopo l’approvazione, a fine febbraio la Commissione europea aveva inviato al governo italiano una lettera in cui si chiedevano chiarimenti sul rinvio. Lo slittamento del pagamento delle rate sulle quote latte era stato molto criticato da Confagricoltura. «Uno schiaffo ai produttori onesti» lo definì l’associazione, che denunciò la «blindatura della fiducia» per far passare con il Milleproroghe un provvedimento “iniquo”.
Nell’ottobre del 2010, l’organismo Ue aveva scritto all’Italia per avere chiarimenti anche sulla prima proroga, che aveva fatto slittare i pagamenti al 31 dicembre 2010. La risposta di Roma arrivò in ritardo, il 3 febbraio 2011, con dieci documenti di spiegazione “molto lunghi”. «E’ chiaro che se questi provvedimenti risultassero essere contrari alla legislazione europea – avvertì all’epoca un portavoce del commissario Ue all’agricoltura – , prenderemo le misure necessarie». Ovvero, l’apertura della procedura d’indagine, puntualmente scattata un anno dopo.
Coldiretti: la proroga non era motivata
«Non c’era alcuna valida motivazione per una ulteriore proroga del pagamento delle multe che di fatto ha danneggiato gli allevatori che hanno creduto nello Stato e si sono messi in regola affrontando duri sacrifici economici». È quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’apertura da parte della Commissione europea nei confronti dell’Italia di una procedura di indagine formale sugli aiuti di Stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010. «Ci siamo duramente opposti a quella proroga che – conclude la Coldiretti – ha danneggiato gli interessi degli allevatori italiani che hanno rispettato le regole e che negli anni, proprio per questo motivo, hanno acquistato o affittato quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro».
Cozzolino (Pd): il Governo ripari i guai della Lega
«La procedura d’indagine formale aperta dalla Commissione europea sulle quote latte è l’ennesimo guaio, lasciato dalla Lega, sulle spalle di tutti gli italiani, del Nord e del Sud. Il governo Monti, come ha annunciato ieri il ministro Catania, intervenga subito e si adoperi per chiudere questa penosa vicenda», afferma il vice capo delegazione del Pd al Parlamento europeo, Andrea Cozzolino.
Il vertice tra i leader della Lega e Monti
Due giorni fa il governatore Luca Zaia e Umberto Bossi, hanno incontrato il premier Mario Monti proprio per parlare del problema delle quote latte oltre che dell’impugnazione da parte del Governo dello Statuto della Regione Veneto. Il confronto sulle quote latte si era concluso su posizioni assolutamente inamovibili di entrambe le parti, con la prospettiva, nell’alveo della legalità, di incaricare il ministro di procedere ad ulteriori approfondimenti. «Il comportamento di Bossi – aveva commentato Zaia – è stato totalmente rispettoso dei ruoli: finito di parlare di quote latte, vi dò la mia parola d’onore, non ha più aperto bocca, avendo ben chiari i limiti della sua presenza».
11 febbraio 2012 – riproduzione riservata