Aveva meno di 2 anni la bambina morta a Padova la notte scorsa dopo cinque giorni di agonia per un’infezione da Escherichia Coli. La notte scorsa i medici della rianimazione pediatrica dell’ospedale patavino ne hanno dichiarato la morte cerebrale. La piccola ha donato gli organi. Un caso che ha messo in allarme l’opinione pubblica, non le strutture sanitarie perchè – al di là della tragica scomparsa di una bimba così piccola – gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanita’ hanno chiarito che non c’è alcun legame tra questa infezione e il ceppo 104 del batterio Escherichia Coli diffusosi in Germania, che aveva ucciso 33 persone. I primi dati comunicati dall’Iss alla Regione Veneto hanno tolto gli ultimi dubbi.
La bimba, deceduta per una sindrome uremico emolitica ”e’ risultata negativa – ha spiegato l’assessore salla sanita’ Luca Coletto – al test specifico per escherichia coli O104 H4, il cosiddetto ‘batterio killer’ del ceppo epidemico tedesco”. Si e’ trattato invece di una infezione da comune E.coli, batterio presente normalmente nell’organismo umano. Le analisi sui campioni biologici inviati da Padova sono state eseguite dal laboratorio di batteriologia diretto dal dottor Alfredo Caprioli, centro specializzato e di riferimento internazionale per queste infezioni. Il segnale che aveva fatto subito propendere per l’Escherichia Coli era stata la sindrome uremico emolitica, collegata a questa patologia.
”Ogni anno – spiega Caprioli – si verificano 30-40 casi di sindrome emolitica-uremica (Seu) legata al batterio escherichia coli e di questi circa il 70% nei mesi estivi. Pochi casi hanno purtroppo una evoluzione tragica. Lo scorso anno sono stati registrati due decessi. In questo senso si tratta di una tragica normalita”’. A Padova, in particolare, i casi sono stati 71 negli ultimi 10 anni, 15 tra il 2009 e il 2011, con un tasso di mortalita’ tra il 3 e il 7%. Ben diverso pero’ e’ il collegamento di questo caso con il ‘batterio killer’ che ha terrorizzato la scorsa primavera mezza Europa. L’Istituto Superiore di Sanita’, ha tra l’altro specificato che ”le informazioni anamnestiche ed epidemiologiche raccolte suggeriscono che si tratti di un caso sporadico, e non indicano particolari esposizioni a fattori di rischio tali da costituire un pericolo per altre persone”. Un motivo di piu’, secondo l’assessore Coletto, per stigmatizzare ”la grande superficialita”’ con cui nell’immediatezza ”e’ stata trattata la vicenda sul piano mediatico”.
Infezioni come queste non non rare, specie durante il periodo estivo. Nella pediatria di Padova erano stati ricoverati nei giorni scorsi altri due bambini affetti da E.Coli, ma erano guariti ed erano tornati a casa. Purtroppo non e’ andata cosi’ per la bambina morta la notte scorsa. Sembrava accusare i tipici sintomi di un’influenza intestinale, e per questo i genitori – residenti in un paese della provincia di Padova – l’avevano portata dapprima al pronto soccorso dell’ospedale di Monselice. Visto l’aggravarsi delle sue condizioni, ne era stato disposto il trasferimento all’ospedale del capoluogo. Qui, nonostante le cure prestate, e’ stato necessario ricoverarla nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni cliniche sono precipitate ieri, dopo un peggioramento di fegato e reni, e la notte scorsa e’ sopraggiunto il decesso.
Ansa 29 luglio 2011