Quali sono i comportamenti, le percezioni e le conoscenze dei rischi associati al morso di zecca negli allevamenti caprini? E’ quanto intende appurare il progetto di ricerca “IXORISK” finanziato dal Ministero della salute e condotto dall’IZSVE. L’iniziativa si rivolge agli allevatori delle province di Belluno, Gorizia, Udine, Pordenone, Trento o Bolzano, con un questionario attivo fino al 30 agosto 2024.
L’indagine ha svariati obiettivi:
– scoprire quali misure adottano gli allevatori per proteggersi dai dai morsi di zecca e prevenire la presenza di zecche negli allevamenti;
– capire come gli allevatori percepiscono la presenza delle zecche e quanto sono preoccupati per i rischi associati al morso di zecca, sia per la salute umana che animale;
– scoprire quanto sanno gli allevatori sulle malattie trasmesse dalle zecche, come l’encefalite virale da zecche(TBE) e altre patologie correlate;
– comprendere le diverse opinioni ed esperienze degli allevatori sui rischi associati al morso di zecca per migliorare le future campagne di sensibilizzazione;
-costruire una panoramica delle diverse opinioni ed esperienze degli allevatori rispetto ai possibili rischi associati al morso di zecca negli allevamenti.
Il Responsabile scientifico del progetto di ricerca è Marco Bregoli. Vi sono nuove sfide che l’allevamento caprino nel Triveneto si trova ad affrontare nell’interazione degli animali con l’ecosistema che li circonda al pascolo, emerse a seguito di mutamenti climatici, sociali, ed ecologici. Tra queste, nel territorio prealpino e alpino, possono essere annoverate alcune malattie trasmesse da zecche come ad esempio la TBE, la babesiosi, la theileriosi e l’anaplasmosi, scarsamente conosciute ma emergenti e in espansione.
L’encefalite da zecca (TBE) è la più importante zoonosi virale trasmessa dal morso delle zecche in Europa ed è ormai considerata endemica nell’arco alpino orientale. Tuttavia, non sono disponibili informazioni relative al rischio di trasmissione all’uomo del virus della TBE (TBEV) attraverso il consumo di latte crudo o di formaggi a latte crudo, pur essendo stati segnalati in EU focolai a trasmissione alimentare, e nemmeno dati di sieroprevalenza negli allevamenti. Gli emoparassiti, come Anaplasma phagocytophilum, possono avere valenza sia zoonosica che di sanità animale con possibile impatto anche sula resa economica.
Questo progetto intende definire la sieroprevalenza aziendale di TBEV e A.phagocytophilum in allevamenti caprini del Triveneto, valutare la presenza di altri patogeni trasmessi da zecche (Babesia e Theileria) e verificare la frequenza di TBEV nel latte crudo e nei formaggi derivati. Si vogliono inoltre raccogliere informazioni sulla diffusione del consumo di questi prodotti e sull’attenzione che popolazione e categorie a rischio rivolgono alla possibile trasmissione alimentare di TBEV e più in generale, di altri emoparassiti trasmissibili con il morso di zecca.
Lo studio abbina una metodologia basata su screening di tipo diagnostico sierologico e conferma biomolecolare, ad una indagine sociale di tipo quantitativo per incrementare le informazioni epidemiologiche e la conoscenza dei fattori di rischio.