Sulla fase due e sulle liberalizzazioni in particolare il Pdl ingrana la marcia e sta lavorando a un pacchetto di proposte che dovranno essere portate all’attenzione del premier Mario Monti.
Oggi a via dell’Umiltà hanno preso il via una serie di tavoli che serviranno al segretario Angelino Alfano per definire le idee da sottoporre al Professore. L’incontro dovrebbe tenersi venerdì a Palazzo Chigi e rientra in un giro più complessivo di colloqui con i partiti che dovrebbero essere sondati dal presidente del Consiglio.
Monti prosegue con il dialogo. Ma i partiti sono in fermento
Il premier infatti è deciso a proseguire sulla linea del dialogo, già sperimentata per la manovra salva-Italia. Nonostante gli inviti al confronto, però, tra i due partiti principali e il Governo è in corso un braccio di ferro strisciante. Da una parte, il Pdl che pone paletti alla fase due e sollecita concertazione e cautela. Dall’altra, invece, il Pd che mette in guardia da marce indietro e dalla tentazione di stravolgere le priorità facendo leva sulla protesta delle categorie interessate.
Nell’incontro di oggi pomeriggio, voluto da Alfano, il Pdl ha quindi ribadito la linea. Nessun sì a scatola chiusa, dunque: innanzitutto si proceda come per la riforma del mercato del lavoro consultando le parti interessate. Dopodichè, il premier, prima di portare in Cdm qualsiasi provvedimento in materia, deve consultare preventivamente il partito di via dell’Umiltà. Infine, l’esecutivo non deve procedere con interventi punitivi che colpiscano solo determinate categorie da trasformare in «vittime sacrificali». Per il partito del premier, poi, bisogna procedere attraverso una riforma organica senza decreti : le liberalizzazioni devono quindi essere inserite in un pacchetto complessivo che punti anche alla riduzione del debito e alla crescita.
Le fibrillazioni del Pd su liberalizzazioni e articolo 18
Ad allarmare il Pd, invece, sono stati sia l’annuncio di Corrado Passera di un decreto al mese sia il fondo de “Il Giornale” in difesa di farmacie e taxi. «Dopo le affermazioni che ho sentito dal governo è chiaro che mi stupirei se ci fossero dei passi indietro sulle liberalizzazioni», ha chiarito Pierluigi Bersani. «Ci vogliono determinazione, coraggio e razionalità. Le liberalizzazioni non devono essere fatte per punire qualcuno, ma per dare ampie possibilità di occupazione e di crescita», ha insistito. Resta sul tavolo poi anche il nodo della riforma del mercato del lavoro. Il Pd si avvia a mettere nero su bianco una posizione unitaria che prevede la creazione di un contratto di ingresso prevalente, fermo restando l’applicazione dell’articolo 18.
Ilsole24ore.com – 11 gennaio 2012