Il premier: «Spero che il Parlamento approvi il testo che è stato varato dal Cdm». E la Fornero avvisa: non cederemo. Intanto l’Ue plaude al dialogo sociale
«Se il Paese attraverso le sue forze sociali e politiche non si sente pronto per quello che noi riteniamo un buon lavoro non chiederemmo di continuare per arrivare a una certa data», dice il premier Mario Monti parlando della riforma del lavoro. La riforma è «equa e incisiva» e, pur non mettendo in discussione che il Parlamento «è sovrano» è opportuno decidere presto e senza stravolgimenti. Il premier Mario Monti difende la riforma del mercato del lavoro uscita da Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio auspica che i tempi della sua attuazione da parte delle Camere siano «non troppo lunghi» e che il risultato finale sia «il più vicino possibile a quanto abbiamo presentato». Sulla stessa linea il ministro del Lavoro Elsa Fornero che in un’intervista a Repubblica avverte: «Non accetteremo una riforma ridotta in polpette».
A bordo dell’Airbus di Stato che prosegue la sua rotta verso Seul, Monti prende atto con soddisfazione dei report che le banche consulenti del Paese ospite, come gli riferisce l’omologo Masimov, stilano sui progressi del risanamento in Italia ma risponde anche ai cronisti che gli chiedono se sia sereno nonostante le polemiche in Italia sul delicato fronte della riforma del mercato del lavoro. «Quando si tratta di lavoro, di sindacati, di forze sociali, di elemento umano – spiega allora Monti – il rispetto per tutti i soggetti coinvolti nella consultazione è grande. Ci rendiamo conto – riprende – delle difficoltà di ciascuno “ante” e del fatto che alla fine deve essere il Parlamento a decidere. È responsabilità del governo – sottolinea però – presentare una proposta equa e abbastanza incisiva e prospettare al Parlamento le ragioni per le quali, pur essendo il Parlamento sovrano, cerchiamo di avere un risultato finale in tempi non troppo lunghi». «Sento il peso delle decisioni non facili che in questi ultimi giorni il governo, per parte sua, ha dovuto prendere», aggiunge Monti che ribadisce ancora una volta: «Non abbiamo mai potuto, dal 16 novembre, evitare di prendere decisioni difficili e sottolinea ancora una volta che per far crescere l’Italia »non ci si può illudere che ciò avvenga dall’oggi al domani, dopo qualche decennio gestito, diciamo così, in modo non ottimale».
Il premier oggi ha incassato anche il plauso dell’Ue. È «importante» il dialogo con le parti sociali su cui il governo italiano «ha messo grande enfasi» nel varo della riforma del lavoro in Italia, perchè tale dialogo «rispetta il modello sociale europeo» ha detto Amadeu Altafaj, portavoce del commissario europeo per gli affari economici Olli Rehn, osservando pure che «non tutte le parti sociali si possono mettere nello stesso mazzo» e che «hanno diverse sensibilità
lastampa.it – 26 marzo 2012