Il premier: «Misure pesanti per il Paese, l’Europa ci aiuti o potrebbero esserci proteste». Oggi l’incontro con la Merkel
BERLINO – Angela Merkel ha disposto che Mario Monti oggi venga accolto alla Cancelleria dagli onori militari. Un segnale, piccolo, di un’Italia che arriva nella capitale del paese più forte d’Europa non essendo più «un peso» per la zona euro, ma parte rilevante della soluzione dei problemi che assediano e mettono a rischio la moneta unica. Come accaduto già in occasione della sua visita a Parigi, Monti si fa precedere a Berlino da un’intervista concessa al quotidiano tedesco conservatore Die Welt, nella quale mette in guardia la Germania e l’Europa dal rischio «populismo». In Italia e nel resto della Ue.
L’intervista a Die Welt. Spiega infatti Monti al Die Welt che «il mio governo, non dovrei dirlo, ma è sorretto, come qui in Germania, da una grande colazione», con «una maggioranza che non ha eguali dal dopoguerra». Grazie a ciò – sostiene Monti – abbiamo varato una manovra in tempi che nemmeno in Germania sono possibili». Gli italiani – continua Monti – hanno sopportato misure «pesanti», per fronteggiare una crisi «che non è nata in Europa ma negli Usa». Ma ora, sostiene il premier, i problemi per me e il mio governo possono venire proprio dall’Europa.
L’Europa deve dare un segnale all’Italia. Il perché Monti lo spiega subito dopo sostenendo che «gli italiani hanno mostrato maturità politica che molti non ritenevano possibile», varando misure talmente pesanti, come la riforma delle pensioni, che hanno sorpreso persino il presidente francese Sarkozy. Misure, comprese le liberalizzazioni delle professioni e del mercato del lavoro, che gli italiani, «come mostrano i sondaggi, hanno accettato». «Il problema – insiste Monti – è che non si vede il corrispettivo nell’abbassamento del tasso d’interesse». «Se gli italiani, in un tempo prevedibile, non vedranno segnali che aiutino la loro disponibilità alle riforme, sorgerà una protesta contro l’Europa, contro la Germania e contro la Bce». Il rischio di manifestazioni di «intolleranza europea», preoccupa Monti al punto da mandare un secco messaggio proprio al blocco conservatore che sostiene la Merkel con la quale «non parlerò oggi di eurobond», anche se l’argomento tornerà presto in agenda perché «serviranno», senza «scardinare la disciplina di bilancio».
L’incontro con Angela Merkel. Il via vai di leader e personalità politiche ed economiche europee che in questi giorni c’è stato a Berlino, dà il senso non solo della preoccupazione esistente, ma della voglia di stringere i tedeschi nell’unica strada che permetta all’euro di sopravvivere e all’Europa di non tornare indietro di trent’anni. Proprio sulla partita del rientro dal debito giocherà oggi la partita il presidente del Consiglio, nell’incontro con la cancelliera.
Il nuovo trattato. L’accelerazione nella scrittura e nella firma del trattato intergovernativo, decisa ieri l’altro a Berlino durante l’incontro della Merkel con Sarkozy, spinge l’Italia a mettere in sicurezza la stesura dell’articolo 4 del trattato nella versione prevista nell’articolo 2 del regolamento del patto di stabilità e crescita. In quest’ultima norma è infatti previsto che nel valutare gli sforzi di un paese di rientro dal debito, debbono essere presi in considerazione tutti i «fattori rilevanti». A cominciare dal livello di ricchezza e di indebitamento delle famiglie, sino alle riforme strutturali come quella sulle pensioni appena varata.
Sostegno dai partiti. Per avere ancora più forza in Europa, Mario Monti al suo ritorno da Berlino incontrerà i segretari dei partiti che lo sostengono per fare il punto sui suoi recenti incontri internazionali e spingere affinchè il Parlamento voti all’unanimità, o quasi, una mozione sull’Europa in vista della stesura del nuovo trattato intergovernativo. La mozione, messa a punto dal Pd, è stata già depositata, ma il testo definitivo verrà messo a punto in questi giorni e la sua approvazione avverrà prima vertice a tre di Roma e del consiglio europeo di fine mese.
Mercoledì 11 Gennaio 2012 Messaggero