Il premier: «Concepito nella speranza di fare bene dal punto di vista etico e sociale, ha impattato sul gioco del mercato. Meno posti di lavoro»
«Alcuni dei danni maggiori arrecati al Paese sono derivati dalla speranza di fare bene anche dal punto di vista etico, civile e sociale, ma con decisioni politiche che spesso non erano caratterizzate da pragmatismo e valutazione degli effetti». È un attacco neanche troppo velato quello che il premier Mario Monti fa allo Statuto dei Lavoratori, intervenendo in teleconferenza al XXVI Convegno della Società Italiana di Scienza Politica, all’Università Roma Tre. «Certe disposizioni intese a tutelare le parti deboli nei rapporti economici hanno finito, impattando sul gioco del mercato, per danneggiare le stesse parti deboli che intendevano favorire», ha proseguito Monti, spiegando di fare riferimento «anche a certe disposizioni dello Statuto dei Lavoratori».
Corriere.it – 13 settembre 2012