Il tentativo di modifica unilaterale del Ccnl dei dirigenti veterinari nel Pssr e la proclamazione dello stato di agitazione da parte di Fvm-Sivemp hanno provocato decise reazioni nelle altre sigle dell’Intersindacale medica veneta e non solo. Alla discesa in campo del presidente nazionale Fvm, Aldo Grasselli, che con una lettera al presidente Luca Zaia lo invita a riconsiderare il provvedimento, si aggiunge la formale adesione allo stato di agitazione di Anaao Assomed Veneto, Cimo Veneto, Fp Cgil medici e Uil Fpl medici, veterinari e dirigenti sanitari.
ANAAO ASSOMED ADERISCE ALLE RAGIONI DELLA PROTESTA E ALLO STATO DI AGITAZIONE DEI VETERINARI PUBBLICI DEL VENETO
Padova, 10 dicembre 2018. ANAAO ASSOMED VENETO condivide le ragioni della protesta dei veterinari pubblici del Veneto imputabile ad una unilaterale ed inaccettabile violazione della Regione Veneto con la quale la stessa pretenderebbe di modificare principi e regole contrattuali nazionali in materia di orario di lavoro dei medici veterinari con una legge regionale, inserendo nel nuovo PSSR 2019/23 una modifica illegittima, peraltro penalizzante, dell’articolazione dell’orario di lavoro (art. 14 del CCNL della Dirigenza medica e veterinaria del novembre 2005).
Non è nelle prerogative e nei poteri della Regione modificare la normativa contrattuale nazionale vigente della categoria, conseguente ad un accordo nazionale sottoscritto con l’ARAN tutt’ora vigente.
Tale scelta deteriorerebbe ulteriormente lo stato delle relazioni sindacali esistenti nella nostra regione e provocherebbe sicuramente un aumento della conflittualità tra le parti con le conseguenti necessarie reazioni del caso.
ANAAO ASSOMED VENETO si augura che tale unilaterale ed illegittima decisione della Regione Veneto venga quanto prima corretta con la modifica del testo del PSSR 2019/23.
Il comunicato Anaao
CIMO ADERISCE ALLO STATO DI AGITAZIONE DEI VETERINARI PUBBLICI DEL VENETO
Vicenza, 10 dicembre 2018 – CIMO aderisce allo stato di agitazione dei Veterinari pubblici del Veneto in seguito alla decisione unilaterale della Regione di introdurre una modifica inserita nel nuovo PSSR che prevede l’articolazione dell’orario di lavoro nelle 24 ore per 7 giorni su sette, compresi festivi e notturni. Tutto ciò in evidente violazione dell’art. 14 del CCNL della Dirigenza medica e veterinaria del 3 novembre 2005 che prevede l’articolazione dell’orario di lavoro nelle 12 ore diurne.
Le attività di controllo notturne e festive richieste in orario di servizio, sarebbero nell’interesse di aziende private del settore agroalimentare, sgravando le stesse dei costi dell’operazione e scaricandoli sui veterinari dipendenti, in progressiva riduzione degli organici e con carichi di lavoro insostenibili.
È bene ricordare che esistono già istituti contrattuali come la LPI o le convenzioni, che possono essere applicati senza ricorrere a modifiche illegittime della disciplina nazionale di legge.
L’alternativa secondo la Regione sarebbe quella di affidare incarichi a Libero professionisti, che però costerebbero di più dei dipendenti; così, facendo aggio sui Veterinari del SSR, si farebbero di fatto dei tagli lineari senza preoccuparsi delle conseguenze sulle condizioni di lavoro del settore pubblico veterinario, con seri rischi sull’efficacia dei controlli.
L’articolo inserito nel PSSR che modifica il CCNL dei Veterinari, lascia più di una perplessità in quanto intervenendo in materia di legislazione statale configura profili di incostituzionalità; pertanto la scelta di inserirlo unilateralmente nel PSSR, appare illogica ed inaccettabile. L’approvazione definitiva del PSSR, licenziato dalla V Commissione Sanità lo scorso 26 nvembre, sarà all’esame del Consiglio Regionale. CIMO si augura che in quella sede il testo possa essere modificato.
Il comunicato Cimo
FP CGIL MEDICI: DECISIONE VENETO, TOTALE VICINANZA E CONDIVISIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE
Come se i veterinari pubblici delle aziende sanitarie venete non avessero già abbastanza problemi per far fronte alla progressiva riduzione degli organici e a carichi di lavoro sempre più insostenibili, la Regione non trova di meglio che inserire nel nuovo PSSR una modifica unilaterale del CCNL che prevede l’articolazione dell’orario di lavoro giornaliero nelle 24 ore, per sette giorni alla settimana, compresi i festivi e notturni.
Tutto ciò in palese violazione dell’art. 14 del CCNL della Dirigenza Medica e Veterinaria del 3 novembre 2005. Tale scelta, insensata ed insostenibile viste le condizioni di sottodimensionamento cronico in cui versano gli organici dei servizi veterinari veneti, avrebbe come scopo primario quello di favorire le attività notturne e festive delle imprese agroalimentari, sgravando le stesse dai costi dell’operazione e scaricandoli sulla collettività. E’ bene ricordare però, che già oggi esistono le condizioni contrattuali praticabili (libera professione intra-moenia, contratti di convenzione, ecc.) per il lavoro notturno e festivo dei medici veterinari pubblici, condizioni che vengono legittimamente attuate in altre Regioni nel rispetto del contratto nazionale.
La FP CGIL Medici e Dirigenti del SSN, esprimendo forte contrarietà alla decisione della Regione Veneto manifesta la propria totale vicinanza e solidarietà ai medici veterinari pubblici delle aziende sanitarie coinvolte e si impegna a mettere in campo ogni iniziativa utile al pieno rispetto del CCNL tuttora vigente. Condividiamo pertanto la protesta alla proclamazione dello stato di agitazione
I comunicati Fp Cgil medici nazionale e regionale