Un consigliere comunale di Cavezzo, in provincia di Modena, lancia un appello: molte stalle sono pericolanti e non possono più ospitare gli animali. «Vorremmo noleggiare tensostrutture a prezzi di favore»
Dopo il parmigiano, le mucche. Nelle zone terremotate dell’Emilia si trovano a dover affrontare un altro grave problema che necessita di una soluzione immediata o l’economia subirà un nuovo contraccolpo. Molte stalle sono pericolanti e non possono più ospitare le mucche: sarebbe pericoloso per gli animali ma anche per gli allevatori che le devono sfamare e mungere.
A portare alla luce il problema Stefano Venturini, consigliere comunale di Cavezzo, in provincia di Modena, una delle zone in cui il problema è maggiormente sentito. «Sono quattro le grosse aziende di Cavezzo in difficoltà – spiega a Varesenews -. Quattrocento animali, circa, che ora vivono all’aperto, addirittura 40 di questi animali sono legati agli alberi nel giardino privato di un allevatore. E’ una situazione insostenibile», continua il consigliere.
La soluzione potrebbe essere trovare sistemazioni provvisorie, tensostrutture che proteggano il bestiame: «Sono mucche da latte, quello che usiamo per produrre il parmigiano reggiano e sono animali molto delicati: non possono essere spostate o sopportare lunghi viaggi. L’appello è quindi questo: segnalarci aziende che hanno queste tensostrutture oppure, in alternativa, vorremmo sapere se ci sono allevatori nelle zone vicine che possano ospitare gli animali. Basterebbero capannoni sfitti o recinzione dove gli allevatori e gli agricoltori possano trasferire gli animali».
Cosa può fare Varese che si è già dimostrata molto generosa con l’acquisto del parmigiano reggiano delle zone terremotate? «Cerchiamo – spiega ancora Venturini – qualcuno disposto a noleggiarci queste tensostrutture a prezzi di favore. Non possiamo pagare grandi cifre ma comunque possiamo metterci d’accordo».
Confagricoltura di Varese, che ha già messo a disposizione tende e roulotte per gli allevatori dell’Emilia che devono stare accanto alle loro mucche senza stalla, e che chiede su questo altro aiuto a chi avesse mezzi a disposizione, si è detta disposta a fare da tramite.
Serve un aiuto, in fretta. E anche questa volta Varese, ne siamo certi, potrà dare una mano.
18 giugno 2012