Oltre 3,8 miliardi spesi nel 2011 per 850mila pazienti in viaggio in cerca di cure migliori di quelle offerte dalla loro Regione di residenza. Con il Sud in fuga verso Nord, che da solo assorbe il 42,2% del passivo totale dei cosiddetti “viaggi della speranza”, a vantaggio soprattutto di Lombardia ed Emilia-Romagna che incassano da sole circa 834 milioni.
È la situazione dei conti della mobilità sanitaria 2011, appena elaborata dalle Regioni (anticpata in un ampio servizio del settimanale «Il Sole 24 Ore Sanità») che devono ora discutere i termini dei rimborsi interregionali.
Rispetto al saldo della mobilità, la differenza cioè tra entrate e uscite, il Nord è in attivo di 863 milioni, mentre il Centro registra una bassa passività (-29 milioni) legata però solo a Lazio e Marche.
Situazione ben diversa al Sud, che da solo raccoglie 793 milioni di saldo negativo e un totale di passività che vanno oltre il miliardo contro un attivo di appena il 14,5 per cento.
Il conto negativo più salato è quello della Campania: oltre 309 milioni da pagare ad altre Regioni. Ma non scherzano neppure la Calabria, che di milioni in passivo ne ha più di 237, la Sicilia (194) e la Puglia (181,3). Al contrario una boccata d’ossigeno per i bilanci regionali arriva, grazie alla mobilità, per quasi tutte le Regioni del Nord e per Toscana e Umbria, con saldi positivi che vanno dai 495 milioni della Lombardia ai 10,1 milioni dell’Umbria.
Nella maggior parte dei casi la mobilità è soprattutto “di confine”, tra Regioni vicine, come nel caso di Lombardia ed Emilia-Romagna: la Regione con il maggior credito dalla Lombardia è proprio l’Emilia-Romagna (88,3 milioni) e quella dell’Emilia-Romagna la Lombardia (105,8 milioni).
Ma poi c’è poi ancora una volta il Sud. La Sicilia ha come maggiore creditrice la Lombardia (oltre 92 milioni) seguita dall’Emilia-Romagna (più di 41,5 milioni). Situazione analoga in Puglia, dove il debito maggiore è sempre verso la Lombardia (62,5 milioni) e verso l’Emilia-Romagna (54,1 milioni) e in Calabria (deve alla Lombardia 57,6 milioni e all’Emilia-Romagna 32,8 che però in questo caso è al terzo posto tra i creditori scavalcata dal Lazio a cui la Regione del Sud deve oltre 44 milioni).
di Paolo Del Bufalo (da Il Sole-24 Ore) – 13 novembre 2012