Sulle misure anti-crisi che serviranno per dare risposte concrete alla Ue il governo intende chiedere un voto di fiducia.
E con esso fra 10-15 giorni tutte le misure contenute nel dl stabilità e nel maxiemendamento saranno determinate e definite. È quanto ha detto il premier Silvio Berlusconi ai partner europei del G20 secondo fonti del governo italiano. Il premier ha fatto sapere di volere intervenire anche sul mercato del lavoro e di essere pronto, a questo proposito, ad aprire una trattativa con i sindacati. «In questo modo – ha sottolineato il presidente del Consiglio- l’Italia rispetta i suoi impegni e contribuisce al comune progetto di gestione della crisi finanziaria».
GLI INCONTRI AL QUIRINALE – Intanto le consultazioni informali al Quirinale proseguono. E giovedì mattina è toccato alla Lega confrontarsi con Giorgio Napolitano. «Gli abbiamo detto che preferiamo andare al voto che il governo tecnico», ha riferito Umberto Bossi al termine dell’incontro con il capo dello Stato. Il Senatùr ha spiegato che Napolitano ha chiesto alla Lega se preferisce le elezioni o no, ma senza parlare di governo d’emergenza. . Bossi ha anche aggiunto di non aver sentito ancora telefonicamente Silvio Berlusconi. Il capo dello Stato intanto dal canto suo ha fatto sapere che tra forze di opposizione, da un lato e le forze di maggioranza dall’altro «permane il contrasto». «Alle une e alle altre forze – ha voluto però ricordare Napolitano – appartiene interamente la libertà di assumere le rispettive determinazioni in Parlamento e le responsabilità che ne conseguono rispetto agli interessi generali dell’Italia e dell’Europa, in una crisi finanziaria ancora gravida di incognite».
IL COLLE – Il capo dello Stato ha voluto rassicurare l’Europa circa la consapevolezza che le forze politiche del Paese, sia di maggioranza sia di opposizione, hanno della «portata dei problemi che l’Italia deve affrontare con urgenza e attraverso sforzi coerenti e costanti nel tempo». «I prossimi sviluppi dell’attività parlamentare – ha aggiunto il presidente della Repubblica – mi consentiranno di valutare concretamente la effettiva evoluzione del quadro politico-istituzionale».
ALFANO – Dal canto suo, il segretario del Pdl Angelino Alfano ha voluto dare garanzie sulla buona tenuta dell’attuale esecutivo. «In questa legislatura c’è solo questo governo, non possono esserci governi che nascono da giochini di Palazzo. O avanti fino al 2013 o chiederemo il voto». Quanto alla «lettera degli scontenti», firmata anche da alcuni parlamentari considerati fino a ieri fedelissimi di Silvio Berlusconi, Alfano ha ostentato ottimismo di fronte ai cronisti. «Noi abbiamo – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa nella sede del partito a via dell’Umiltà – una dialettica interna fatta da persone che hanno avuto un ruolo importante sin dalla fondazione del Pdl. Sono convinto che si risolverà positivamente».
Corriere.it – 3 novembre 2011