Aperto ufficialmente il tavolo di confronto fra ministero del Welfare e casse di previdenza privatizzate: dopo mesi di dialogo a distanza, e a poche settimane dalla scadenza del termine per presentare i bilanci tecnici con sostenibilità a 50 anni (il 30 settembre), è stato fissato l’incontro giovedì 26 luglio.
E, prima della riunione, si legge nella convocazione firmata dal direttore generale Edoardo Gambacciani, il dicastero ritiene opportuno acquisire «un sintetico quadro di aggiornamento sullo stato delle verifiche in corso, e sulle iniziative già assunte, o in procinto di essere adottate» dai soggetti formatisi grazie ai dlgs 509/1994 e 103/1996.
L’invito ai presidenti degli istituti, a cui sono iscritti oltre due milioni di professionisti, arriva a cinque giorni dall’audizione che il ministro Elsa Fornero ha tenuto nella commissione bicamerale di controllo degli enti, durante la quale si è espressa a favore di una fusione, sul modello del cosiddetto «superInps». Secondo la titolare di via Veneto, infatti, andrebbero ricercate «nuove economie di scala» per attuare una «spending review» anche in questo settore, avendo come traguardo un accorpamento che permetterebbe di ridurre la spesa degli organi di controllo e di realizzare un compattamento delle uscite generali (si veda ItaliaOggi del 12/07/2012).
Sull’altro versante le casse, singolarmente o attraverso l’Adepp, l’associazione che ne raggruppa 20, non perdono occasione per respingere al mittente l’ipotesi di unificazione, rivendicando il principio di autonomia amministrativa, pur sotto la vigilanza del governo, alla base dei provvedimenti che ne decisero la nascita. Tema attuale, molto caro al ministro che non ha mai fatto mistero del suo desiderio di fondere i soggetti che gestiscono le pensioni delle varie categorie professionali, ma non prioritario: nel faccia a faccia della prossima settimana, i riflettori di Fornero e dei tecnici saranno puntati esclusivamente sui piani stabiliti, o in via di definizione per raggiungere l’equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni, in base a quanto stabilito dalla legge 214/2011. Il testo che annuncia il vertice rivela l’intenzione di avviare un «proficuo confronto, nell’ottica di consolidamento delle gestioni», con riferimento sia alle criticità segnalate in precedenza dagli istituti stessi, sia «in funzione delle singole specificità»; fra le battaglie portate avanti dall’Adepp, nei mesi scorsi, la richiesta di utilizzare l’intero patrimonio degli enti per ottenere saldi positivi a 50 anni, ma l’esecutivo ha concesso l’uso dei soli rendimenti dei beni.
Il percorso è, dunque, a una tappa decisiva, e a evidenziarlo è la cassa forense che valuta positivamente l’appuntamento del 26 («primo passo di un cammino condiviso per affrontare le problematiche previdenziali dei professionisti», lo definisce il numero uno Alberto Bagnoli), così come l’intenzione del Guardasigilli Paola Severino di intraprendere delle consultazioni con l’avvocatura per affrontare i nodi irrisolti del settore giustizia.
ItaliaOggi – 17 luglio 2012